Aumento conclamato dei costi del gas: il Comune ne prende atto e fornisce le cifre che sono ampiamente rivelatrici. Già entro settembre, per scuole e altri edifici strategici pubblici, si è nell’ordine delle migliaia di euro in più. Al Comune è pervenuta la nota della società fornitrice del metano dove si fa il sunto degli aumenti dei prezzi intercorsi nel 2022. Al Comune non è rimasto altro da fare che integrare i precedenti impegni già assunti, visto che senza metano queste strutture non possono lavorare. Quali? C’è già una consistente lista della spesa suddivisa tra settori e tra i principali edifici utili per servizi essenziali. Dunque, per alcune sedi istituzionali, già entro settembre si parla di 7mila euro in più. Poi: utenze gas della scuola dell’infanzia, 4.500 euro in più, della primaria (scuola elementare), 3mila euro; della secondaria (media), 3mila euro; dell’asilo nido, 2mila euro; di Villa Reghini, 2.500 euro; della Rsa, 6mila euro. Questi fondi sono imputati al bilancio 2021, esigibili al 30 settembre prossimo. Questo il fatto, ad oggi.
Lecito domandarsi come si potrà fare se la situazione non migliora o almeno non si stabilizza. Certo, il Comune vinciano non è da solo. Sono tanti i Comuni che stanno guardando a come fronteggiare questo vortice. Già da mesi è scesa in campo l’Anci - l’Associazione dei Comuni Italiani - a fianco del Governo per arginare la frana dovuta all’incremento dei costi. E’ in essere l’incremento di 150 milioni di euro del Fondo per l’adeguamento dei prezzi, a livello nazionale. Bisogna altresì tener di conto che si va verso la stagione più fredda e i consumi giocoforza aumenteranno, e di conseguenza c’è il concreto rischio che le spese extra-preventivo balzino ancora più in alto. Quella degli enti locali, alle prese con la regolarità dell’erogazione di servizi essenziali, è una battaglia che verrà portata avanti a livello associativo.
Andrea Ciappi
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