
La scena dell'incidente e, nel riquadro, la vittima
Firenzuola (Firenze), 4 gennaio 2020 - Era partito da casa, come altre volte, per partecipare a una battuta di caccia con i suoi amici nei bellissimi boschi del Mugello. Ma dopo quella giornata, sulla strada del ritorno, giovedì notte, il destino ha teso a Ivano Morotti, 83enne di Imola, un terribile agguato. L’anziano ha perso il controllo del suo fuoristrada, che ha sfondato un parapetto in pietra nella zona di Coniale, ancora in comune di Firenzuola, ed è precipitato, ribaltandosi più volte sulle pietre del greto, per finire nelle acque gelate del torrente Santerno.
La scena agghiacciante, con la macchina adagiata sul tetto in aria in fondo alla scarpata e semisommersa dall’acqua, è stata avvolta dal silenzio. Fino a che è scattato l’allarme, lanciato dai parenti che non vedevano Morotti rientrare. Subito sono stati allertati i carabinieri che si sono diretti lungo la Provinciale 610 Montanara Imolese, fino a quel muretto abbattuto. Affacciandosi da lì hanno visto l’auto in fondo alla scarpata.
Sono stati quindi chiamati i vigili del fuoco che sono arrivati con vari mezzi e personale da Borgo San Lorenzo e da Firenze; compresi quelli con le attrezzature del soccorso speleo-alpino-fluviale e i sommozzatori. A dar loro man forte le squadre di pompieri volontari da Marradi, Monghidoro e Fontanafelice.
I vigili del fuoco di Borgo sono stati i primi a calarsi nel burrone, per ispezionare quell’auto avvolta dalle acque ormai da tempo. E hanno purtroppo trovato all’interno della vettura il corpo ormai senza vita di Morotti. Con l’aiuto dei sommozzatori hanno estratto il suo corpo dalle lamiere e l’hanno issata fino alla strada. Sul posto, anche il personale del 118, che però non ha potuto fare altro che constatare il decesso dell’anziano, con ogni probabilità dovuto al tremendo impatto del suv ribaltato sulle rocce del greto del torrente.
Poi – ormai alle 3 di ieri mattina – è toccato a quello che rimaneva della vettura. Il grosso camion gru del vigili del fuoco, che nel frattempo era arrivato sul posto, ne ha agganciato i rottami l’ha recuperata e riportata al livello della strada. Ai carabinieri toccherà invece il compito di ricostruire la dinamica di quanto accaduto.
Comprese l’ora esatta dell’uscita di strada e, per quanto possibile, le sue modalità. Anche se, forse, ormai non ha molta importanza stabilire se il fatale incidente sia stato causato da un malore, una distrazione, dal fondo stradale scivoloso o chissà che altro. Morotti era pratico dei boschi dei crinali appenninici, frequentava anche la zona di Firenzuola per le sue battute di caccia e si presume che ne conoscesse bene le strade e le loro insidie.
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