
Un'esplosione al deposito Eni di via Erbosa ha causato feriti e paura. Intervento tempestivo dei vigili del fuoco ha evitato conseguenze peggiori.
Si tratta sicuramente di modalità diverse e di conseguenze, purtroppo, che stavolta sono molto differenti in termini di vite umane, ma l’area del deposito Eni di via Erbosa (all’epoca deposito Agip) era già stata al centro di un incidente in passato. Nell’ottobre 2001, infatti, erano andate a fuoco tre cisterne nel piazzale esterno al deposito in tarda serata, poco dopo le 22.
Solo il tempestivo intervento dei vigili del fuoco (arrivati sul posto con squadre del distaccamento dell’Indiano, di Firenze centrale e di Prato) e la rapidità con cui le operazioni di spegnimento si erano concluse, aveva evitato allora che il fuoco potesse propagarsi ed addirittura arrivare a toccare il deposito, con conseguenze che sarebbero state devastanti. Intervento rapido che, per fortuna, si è ripetuto anche ieri scongiurando conseguenze ancora più tragiche di quelle che purtroppo si sono verificate.
Nel 2001 le fiamme erano divampate da un mezzo che aveva appena terminato l’operazione di carico di carburante per estendersi poi ad un altro vicino e ad un terzo che era ancora vuoto. L’autista della prima cisterna, un quarantenne, aveva cercato di spostare il camion ma nella manovra si era procurato diverse ustioni: di terzo grado alle mani e di secondo alle gambe. Soccorso, era stato trasportato alla portineria del deposito e qui prelevato dall’equipaggio di una ambulanza della Misericordia di Campi Bisenzio e trasferito all’ospedale di Careggi in condizioni per fortuna non gravi.
Immediata era scattata anche la richiesta di intervento ai vigili del fuoco ed il passaparola fra gli autisti delle diverse cisterne del piazzale, tutti di ditte private che lavoravano per conto dell’Agip nella distribuzione carburante sia nell’entroterra toscano che in Umbria, arrivati alla spicciolata sul posto per spostare e tentare di salvare i mezzi.
In via Erbosa erano poi giunte anche pattuglie della polizia e dei carabinieri, oltre che dei vigili urbani, che avevano lavorato per "isolare la zona" e allontanare diverse persone, richiamate dal fumo densissimo che si era alzato e dall’odore acre dal luogo dell’incendio. Al deposito Agip era arrivato anche il sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani con l’allora assessore all’ambiente e poi suo successore come primo cittadino Alessio Biagioli.
Ora Carovani, di nuovo sindaco, ha dovuto rivivere un nuovo incidente ma, stavolta, purtroppo con conseguenze decisamente più drammatiche. Fra l’altro lo stabilimento Eni in quanto "attività a rischio di incidente rilevante" periodicamente deve programmare esercitazioni e prove di evacuazione, puntualmente segnalate in precedenza per non suscitare allarme nella popolazione, in cui vengono attivate segnalazioni sonore per le diverse fasi. Ieri mattina invece è stato tutto vero: il boato, la paura, il senso di smarrimento e la morte. Tanti anche i feriti, alcuni molto gravi altri invece, fortunamente, con lesioni più lievi. Il ricordo del 2001 è nella testa anche degli ex autisti che lavoravano al deposito di Calenzano. Ieri però è stato tutto diverso, terribilmente diverso. Si è attivato anche il sistema di allerta via sms per avvertire chiunque si trovasse entro cinque chilometri da via Erbosa.
Sandra Nistri