Il trasloco Del Re fa gli scatoloni "Difficile dirsi addio, allora ciao"

Tra sorrisi e lacrime l’ex assessora all’urbanistica svuota il suo ufficio in piazza San Martino. Il pannello di Mandela lo manderà a ritirare: "Sembra sempre impossibile fino a quando non viene fatto".

di Ilaria Ulivelli

Col sorriso e qualche lacrima "nel salutare le mie segretarie e le dipendenti, ricordando i bei momenti vissuti insieme". Il riso e il pianto insieme come quando fuori piove e c’è il sole. Come la giornata di ieri, la prima di primavera. Manco a dirlo. E’ stato tutto così veloce e improvviso, che quando arriva il momento degli scatoloni si comincia a elaborare il distacco. Col distacco il dolore punge, come una punta di spillo conficcata nella carne viva. Per Cecilia Del Re questo è stato il suo ufficio e un po’ casa per quattro anni. L’ex assessora all’urbanistica lo aveva elevato a luogo dell’anima, allevandolo a sua immagine, pieno di simboli e di memorie. Il più importante è il pannello enorme con la frase di Mandela con la frase "Sembra sempre impossibile fino a quando non viene fatto". Davvero, a lei sembra quasi impossibile svuotare tutto, a parte il manifesto: "Manderò qualcuno a prenderlo, non è facile portarlo via".

L’assessorato all’urbanistica è in piazza San Martino. Ufficio con vista sulla torre di San Martino e Palazzo Vecchio. Mentre prende i suoi oggetti quai li carezza, pezzi di vita. "Sono tornata qui nel 2019, dieci anni prima ci avevo fatto la pratica forense perché c’erano gli uffici del tribunale", racconta. Quante cose che la raccontano. "Le avevo portate con me: libri, quadri, premi e foto, anche quelle con i dipendenti mentre ritiravamo i riconoscimenti". E poi quelli che senz’anima chiamano effetti personali, più affetti. Cose di donne. Piccoli belletti, per rassettarsi dopo una giornata di lavoro e ripartire per una cena ufficile. E’ dura dirsi addio. "Ho passato tanto tempo qui – racconta – tra appuntamenti, incontri di concertazione, serate a rileggere atti e rispondere alle mail". L’ufficio era un po’ un rifugio. "Anche se tanto tempo l’ho passato fuori, in città, fra la gente".

Si è ripresa tutto, non i quattro anni di carriera e di vita, quelli già facevano parte di lei. "Ho salutato le eccezionali dipendenti della mia segreteria, seconde mamme per me. E poi le dirigenti dell’urbanistica – dice, commuovendosi – Nei prossimi giorni saluterò altri dipendenti, anche alla Direzione sistemi informativi in via Giuliani, abbiamo vinto tanti premi: per due anni classificati come la città più digitale d’Italia". Non è un addio. E’ un arrivederci. Rivedremo presto Cecilia Del Re con i suoi progetti per Firenze.

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