
di Olga Mugnaini
Ci sono aspetti di legittimità, e su questi sta indagando la magistratura. E ci sono argomenti di opportunità, sui quali ognuno pare possa dire la sua. Il sovrintendente della Fondazione del Maggio Alexander Pereira certamente sta passando anche da questo secondo “tribunale“. Oltre ai contestati scontrini delle spigole e del fornaio della Romola, dove vive, ci sono altre questioni mormorate all’interno del teatro, diventate un antipatico confronto col suo predecessore Cristiano Chiarot, che si dice essere molto più preciso e scrupoloso. Ad esempio, il sovrintendente che veniva dalla Fenice di Venezia, mica si dimenticava si spillare bene le ricevute dei rimborsi spese.
Ma veniamo alla casa. Pereira vive in una bellissima villa sulle colline fiorentine, alla Romola appunto, nel comune di San Casciano, con tanto di laghetto. L’elegante dimora è di proprietà del maestro Zubin Mehta, che possiede anche un’altra strepitosa villa poco distante nella frazione di Chiesanuova, dove risiede quando è a Firenze e non in giro per il mondo. Bene, Pereira è un affittuario di Mehta? Gli paga un canone o è solo un ospite, come a volte lo è anche il direttore Daniele Gatti? Ognuno fa quello che vuole, si direbbe, se non che l’illustre maestro Mehta è anche a contratto con il Maggio ed è sempre l’"affittuario" Pereira che decide, sicuramente in accordo, quante volte far alzare la bacchetta e far salire sul podio il direttore onorario. Mediamente per ogni recita il maestro indiano, visto il suo prestigio, ha un onorario di circa 25mila euro a recita e un po’ meno per i concerti. A conti fatti, visto quante volte il suo nome compare in cartellone, significa un compenso di circa 500mila euro all’anno. Nell’insieme la vicenda della casa potrebbe essere più trasparente. Per tornare al predecessore, invece, era tutto molto chiaro: da contratto, assai meno costo di quello di Pereira che è di 240mila euro all’anno, Chiarot costava al Maggio 20mila euro all’anno per l’affitto di casa. Quando ha deciso di prendersi un appartamento più grande e più bello, ha pagato di tasca sua. Il sovrintendente austriaco ha poi un altro benefit: la macchina, una Bmv 500 serie 5, sponsorizzata Brandini. E’ vero che al teatro non costa niente, ma comunque la usa solo lui.
E veniamo alla passione per la cucina. Chi ha avuto il privilegio di sedere alla tavola di Pereira non può che confermare le sua capacità di chef. Tempo fa un rotocalco tedesco immortalò il sovrintendente con cappello da cuoco, dedicandogli un ampio servizio sulle sue abilità di orchestrare gli ingredienti. Il fatto è che i privilegiati sono pochi. A parte le star della lirica e i direttori famosi, nessuno del teatro è mai stato invitato a una merenda, a una sbicchierata o a una festicciola fra “colleghi“. Cosa che invece hanno fatto molti altri, a cominciare da Mehta, che anche quest’anno per Natale è tornato al Maggio regalando preziose bottigliette d’olio di Chiesanuova, con tanto di etichetta “Zubin e Nancy“, la moglie. E poi dolci da tutto il mondo. Anche il direttore Fabio Luisi regalava olio della sua tenuta a Martina Franca. E Pereira? Il meglio che ha saputo fare, gli si contesta, è stato dire che il maestro Gatti ha accettato di dirigere il Maggio grazie alle cene che gli preparava con le sue mani. Ma si può!