Rogari
Non è la prima volta che la cinematografia si occupa del mostro di Firenze. Ma questa volta il coinvolgimento di un gruppo potente come Netflix per le cure del regista Stefano Sollima e la partecipazione di attori di prima grandezza lasciano presagire una forte ripresa d’interesse al tema e soprattutto un livello elevato della qualità delle riprese. Inoltre, è implicito che il produttore ritenga di ottenere un cospicuo ritorno economico che, come tale, può essere assicurato solo se la circolazione è internazionale. L’operazione commerciale può essere di successo per diversi fattori. Anzitutto, si spende Firenze che di per sé è una “location” ad altra attrattività internazionale. Provo a fare il profeta anticipando che gli ambienti cittadini saranno più transitati di quanto giustificherebbe la ricostruzione di una vicenda che si svolse per lo più nelle campagne proprio per il fascino evocativo degli scorci di Firenze. La storia poi combina il mix di Firenze e mistero. La vicenda del mostro suggerisce la convinzione che esistano nella nostra città e nel territorio circostante ambienti oscuri che celano una dimensione a un tempo negativa e impenetrabile ove riti satanici si intreccianocon pratiche mostruose. Ma c’è di più. Alcuni dei delitti attribuiti al mostro sono rimasti senza colpevole accertato. E per quelli che in sede giudiziaria hanno trovato un colpevole restano molte zone d’ombra.
Non so se fosse frutto di fantasia e della volontà di costruire una realtà romanzata ipotizzare la presenza di una mente raffinata che pilota qualche bruto a commettere materialmente gli omicidi delle coppiette. Vedremo quale versione farà propria Netflix. Comunque sembra discendere dai fatti che alla serialità delle uccisioni si accompagni un odio maniacale e ossessivo verso il corpo delle donne. Il tutto poi è andato avanti per ben diciassette anni. Di certo il duplice omicidio del 1968 non è attribuibile ai responsabili degli omicidi successivi, a partire dal 1974, anche se l’arma era la stessa. Quindi forse le vittime del mostro sono quattordici e non sedici, dal 1974 al 1985, con una accelerazione fra il 1981 e il 1985 quando si concentrano ben sei omicidi con dodici vittime. Ma restano molte zone d’ombra.
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