GIOVANNI BALLERINI
Cronaca

Il re della disco anni ’80: "Gioco con la musica"

Il 20 gennaio al Tenax Pino D’Angiò con i suoi grandi successi come "Ma quale idea" "Tutto è iniziato in un locale di Firenze dove facevo cabaret ai tempi dell’Università".

Il re della disco anni ’80: "Gioco con la musica"

"Se non fossi andato da studentello in un locale di Firenze a fare cabaret non sarebbe iniziata la carriera di cantante". Torna nella città dove tutto è iniziato, Pino D’Angiò che il 20 gennaio festeggia una carriera ultra quarantennale al Tenax. A 71 anni suonati il vocalist di Pompei, che con il brano "Ma quale idea" ha venduto due milioni e mezzo di copie in Italia e 12 milioni nel mondo, sarà protagonista di una performance in cui riproporrà i suoi successi. "La Fragola Night" vedrà alla ribalta anche Philipp & Cole, Alex Neri, Tommyboy e David Brilli.

Pino, come si chiamava il locale fiorentino?

"Il pozzo di Beatrice. Venivo apposta da Siena, dove studiavo Medicina, per fare qualche soldo. Feci un provino e mi fecero venire per quattro venerdì consecutivi. La seconda volta un signore mi diede un bigliettino, dicendo di andarlo a trovare. Lo misi in tasca della giacca e me ne dimenticai per un anno. Lo ritirai fuori quando mi trasferii a Milano, lo chiamai e lui mi mise in mano una chitarra e mi chiese di riproporgli qualcosa che avevo fatto a Firenze e poi mi propose di fare un disco. Ho cominciato così, a 23 anni, giocando con la musica".

Fra un gioco e l’altro è venuta fuori "Ma quale idea"?

"Sì, in una stanza qualsiasi, da una chitarra qualsiasi, da un tizio seduto, che ero io, che si divertiva a fare canzoni per se stesso e per gli amici. Era una di quelle canzoni che si cantavano insieme quando si andava in Piazza del Campo ai tempi dell’università. Ho sempre fatto questo lavoro come se fosse un gioco. Non ho mai creduto in questo lavoro, anche se ho passato una vita a farlo". Eppure le ha dato tante soddisfazioni? "Mi sono sempre chiesto che lavoro fosse quello del cantante, che per me è solo il participio passato del verbo cantare. Le mie non erano canzoni destinate al vinile, ma un fatto personale. Mi piaceva inventare le cose".

Pare che abbia anche inventato la musica trance?

"Grazie al brano ’The Age of Love’. Quando l’ho creato era solo un tentativo di fare qualcosa di diverso da quello che c’era in giro. Era un brano strano, che pensavo non avesse futuro, tanto che non l’ho firmato".

Nonostante alcuni problemi di salute è ancora in pista?

"E’ la mia vita. Mi ero ritirato 15 anni fa quando è iniziato l’iter ospedaliero con tumori che andavano e venivano. Ma, appena ho potuto ho ripreso. Credo di essere l’unico che fa questo mestiere perché a 71 anni mi hanno chiesto di tornare. Ed è bello andare nei locali di tutta Europa e essere applaudito da ragazzi di 20-30 anni che cantano le mie canzoni in coro".