Francesco
Gurrieri
A quasi quarant’anni dalla scomparsa di Bonsanti (1984) manca un’adeguata monografia che ne consenta una confidenza con la complessa personalità dello scrittore, del critico, del prezioso tessitore culturale. Il suo Vieusseux ne ha celebrato convegni e giornate di studio, non ha mai mancato di ricordarlo e di proporne il ruolo determinante nella società letteraria del Novecento e di sottolineare la generale gratitudine per la felice intuizione dell’Archivio Contemporaneo; e tuttavia, resta aperta una sistematizzazione ‘meridiana’ della produzione bonsantiana. L’occasione è maturata ritrovando un estratto dal titolo "Per una poetica mentale del tempo", senza indicazioni bibliografiche, a me dedicato: "A Francesco Gurrieri scusandomi per la modestia del dono". Da qui, con la direttrice Gloria Manghetti, son risalito allo scritto di Anna Dolfi, nel contesto di Tre interviste sul tempo (Bassani, Bilenchi, Bonsanti). E’ lì che si smarcano il privilegio joyciano e l’incidenza proustiana sugli scrittori di ‘Solaria’ e di ‘Letteratura’ di cui Bonsanti fu il telaio portante. Nel ’37 sarebbe nata, appunto, ‘Letteratura’, che avrebbe ospitato i protagonisti del ’900. E fu Gianfranco Contini, parlando dei Capricci dell’Adriana, a fare i nomi di Svevo e di Proust, soffermandosi sulla tensione del suo stile narrativo che definiva di "una purezza geometrica". Assai più tardi (1978) Susetta Salucci insisteva su un elemento caratterizzante della narrativa di Bonsanti, "la lontananza spazio-temporale ribaltata nel suo rovescio in un continuo oggi dove si annulla persino la distanza del ricordo". Una suggestione che accompagna le sue maggiori opere narrative, La buca di San Colombano e La nuova stazione di Firenze. Chi ha conosciuto Alessandro Bonsanti sa bene come la proustiana ricerca del tempo perduto appartenesse alla sua cifra di vita. Basta ricordare i dettagli della sua scrivania di lavoro all’Archivio Contemporaneo di via Maggio, dove gli oggetti della cancelleria testimoniavano di una condizione metastorica.