Il progetto mai realizzato. Nell’epicentro dell’alluvione doveva nascere lo stadio viola

I terreni dove il torrente Marina ha esondato avrebbero dovuto ospitare l’impianto sportivo. Nel 2020 il patron Rocco Commisso visitò la zona: sembrava tutto fatto, poi l’idea naufragò .

Il progetto mai realizzato. Nell’epicentro dell’alluvione doveva nascere lo stadio viola
Il progetto mai realizzato. Nell’epicentro dell’alluvione doveva nascere lo stadio viola

Era settembre 2020 quando il patron della Fiorentina Rocco Commisso si affacciò sulla staccionata che perimetra i circa 30 ettari di terreno accanto al centro benessere Asmana. Su quel ritaglio spoglio e incolto avrebbe dovuto essere costruito il nuovo stadio della Viola. Oggi, quello stesso appezzamento, è sommerso da fango e acqua stagnante. La piena lì è infatti arrivata con forza esplosiva: il torrente Marina ha rotto gli argini a pochi metri di distanza, invadendo con una lingua marrone prima via Salvador Allende, poi il campo stesso.

E pensare che per la nuova casa sportiva della Fiorentina era quasi tutto fatto. Il progetto della società – che circolava negli uffici di Palazzo Vecchio già a fine 2019 – prevedeva un tempo di costruzione totale di circa tre anni e un costo stimato di cento milioni. Dopo il nulla di fatto per i terreni di Mercafir, quella di Campi Bisenzio sembrava l’opzione più caldeggiata, sia dalla politica, sia dal club. Negli atti comunali si legge infatti la piena disponibilità dell’allora giunta del sindaco piddino Emiliano Fossi, che aveva previsto anche una task forse ad hoc e uno studio (ufficialmente mai finanziato) di oltre 19mila euro per la nuova viabilità cittadina. C’era anche una bozza di progetto redatta dallo studio Casamonti, e il terreno di gioco, secondo indiscrezioni, sarebbe stato rialzato in riferimento proprio al rischio idraulico.

Cosa sarebbe successo all’impianto sportivo se fosse stato costruito sulla piana alluvionata? È difficile dirlo, in quanto sulla resistenza del terreno, bollato da sempre come altamente alluvionabile, non si è fatto in temopo a indire uno studio di fattibilità, perché l’idea ’Fiorentina a Campi’ (oggi viene da dire "fortunatamente!") è stata velocemente affondata dai fuochi amici della politica locale.

Su tutti, l’opposizione più serrata fu quella del sindaco Dario Nardella, che bocciò dalla nascita il progetto, per via della lontananza dalla città e dal centro sportivo della Fiorentina, per la carenza di infrastrutture e di strade di collegamento.

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