REDAZIONE FIRENZE

Il professore minacciato denuncia chi l’ha filmato

"Grave anche il comportamento di chi ha realizzato il video e lo ha diffuso" “Suggerito“ un nome agli inquirenti. Il legale: "L’intento è rieducativo"

di Stefano Brogioni

FIRENZE

Una denuncia contro chi ha filmato la scena della pistola puntata, per scoprire anche chi ha diffuso il video nelle chat, facendolo diventare virale dentro la cerchia degli studenti, e anche fuori.

C’è una nuova puntata del caso dell’istituto superiore Calamandrei di Sesto Fiorentino. A scriverla, è l’insegnante che era in classe quando l’alunno di una prima, quindici anni ancora da compiere, ha tirato fuori l’arma (giocattolo), puntandogliela contro. Il minorenne è indagato per minacce aggravate e interruzione di pubblico servizio. Nei giorni scorso ha ricevuto la perquisizione degli agenti del commissariato di Sesto Fiorentino e in quell’occasione ha consegnato la rivoltella, con grilletto in plastica e priva del ’tappo rosso’.

L’intento del docente, come ha spiegato il suo legale, Mattia Alfano, "non è punitivo, ma rieducativo".

"La querela - aggiunge l’avvocato - ha lo scopo non di punire qualcuno, ma di offrire uno spunto di rieducazione a dei ragazzi, che evidentemente non hanno ancora acquisito la necessaria sensibilità per valutare la gravità di determinati comportamenti". Nella denuncia, già depositata, il professore indica anche il nome di una possibile autrice del filmato.

Nella denuncia, l’insegnante ricostruisce i fatti di quella mattina del 29 marzo scorso. Già alcuni minuti prima di entrare in classe, il docente avrebbe infatti appreso da una collega che c’era uno degli studenti “armato“.

"Dopo circa dieci minuti dall’inizio della lezione, l’alunno si è alzato dal suo posto e si è diretto verso la cattedra - ha ricostruito il prof -. Una volta avvicinatosi, mi ha detto che gli avevo messo troppe note, sebbene ciò fosse capitato solo una volta, e che dovevamo risolvere la questione: a quel punto ha estratto la pistola da dietro i pantaloni e me l’ha puntata addosso".

"Dal momento che ero stato già preavvisato della circostanza che era presente in classe un ragazzo in possesso di un’arma, di fronte al suo gesto sono rimasto impassibile e gli ho detto di rimetterla a posto. Nell’occasione non ho provveduto a mettere nota disciplinare, né a portare l’alunno in vicepresidenza in quanto il Vice Preside era già intervenuto in classe. Ho fatto, però, presente all’alunno che la sua condotta era un atto grave e che ci sarebbero potute essere delle conseguenze anche più serie di un semplice richiamo".

Nei giorni successivi, "sono venuto a conoscenza del fatto che era stato registrato un video dell’evento, che il Commissario mi ha fatto visionare, chiedendomi se riuscivo a determinare chi ne fosse stato l’artefice".

Il docente, che lamenta "un non irrilevante danno alla reputazione", in quanto "la mera visione del video, decontestualizzata rispetto a quanto accaduto prima e dopo l’evento, invero, è in grado di ingenerare una simile percezione del comportamento tenuto dal sottoscritto nell’occasione".

Per quanto riguarda l’autore delle presunte minacce, conclude l’insegnante del Calamandrei, "il ragazzo è già attenzionato e sembra essersi reso conto della gravità del proprio gesto", ma gli preme sottolineare anche "la gravità del comportamento di chi ha realizzato in classe il video e di chi lo ha diffuso".

"Preme chiarire - conclude il prof del Calamandrei -, che il presente atto non ha uno scopo punitivo, ma meramente rieducativo, in quanto volto a far comprendere a colui o colei che si accerti essere l’autore dsiaella registrazione della gravità di realizzare e di diffondere un video avente portata diffamatoria, il quale verosimilmente non ha ben compreso il reale disvalore della vicenda".