Il pienone di turisti in città riaccende l’ottimismo

Ancora la maggioranza di italiani, ma sono tornati anche gli stranieri. File per i musei e affollamento nelle vie del centro tra panini e monumenti

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I fiorentini che non sono partiti hanno colto l’occasione per godersi i prati di parchi e giardini cittadini. Mentre in queste vacanze di Pasqua tutte le città d’arte hanno vissuto la loro riscossa. Così Firenze si è riempita di turisti come ai tempi d’oro. Già dal fine settimana prima di Pasqua avevano ripreso a correre le presenze. Chi per due giorni, chi per 4-5, molti turisti hanno ripreso a frequentare musei e piazze del centro storico.

Non ci saranno numeri da vero sold out ma, nonostante l’incertezza dello scenario internazionale, l’occupazione media delle strutture dovrebbe attestarsi nella regione al 68,2 per cento, mentre in alcune aree e in alcuni giorni gli operatori stimano prudenzialmente anche punte dell’80%. I dati sono quelli di Toscana promozione turistica, raccolti da Irpet, l’istituto regionale per la programmazione economica.

Numeri incoraggianti, che trovano conferma nell’analisi del sentiment, ovvero delle opinioni e delle aspettive di un campione di operatori, effettuata dal Centro Studi turistici e che evidenzia una decisa ripresa di viaggi e soggiorni. "Un quarto degli italiani ha deciso di passare fuori casa la Pasqua, magari non nelle mete esotiche di un tempo ma in Italia. La ripresa del turismo culturale in Toscana è testimoniata dalle file ai musei", ha sottolineato il governatore Eugenio Giani. "Gli Uffizi sono la struttura più visitata in tutta Italia" ma "osserviamo lo stesso fenomeno in tutta la Toscana diffusa. Basta passeggiare nelle città’ d’arte o spingersi verso il mare, nei centri balneari di Versilia e Maremma, per rendersene conto. Accanto ai musei è riparito anche il settore dello spettacolo dal vivo, nei teatri". Sono 550 mila i pernottamenti stimati per questo primo vero ponte primaverile nelle strutture ricettive di tutta la Toscana: turisti ancora per lo più italiani (77,2% delle presenze) ma con 125 mila pernottamenti comunque di stranieri attesi, in gran parte europei – come del resto è stato nel 2021 – con il ritorno però degli statunitensi.

Infatti si registra una crescita degli americani, ma anche un aumento di tedeschi, francesi, svizzeri e britannici. Ma i flussi delle presenze non sono trascurabili neppure in collina e campagna (63,7%) e sulla costa (60,3%). In montagna è occupato quasi un posto su due (45,8%).

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