
Il nuovo Pasquini apre le porte: "Questa sarà la casa dello sport"
Ben 650 mila euro di investimento. E ora Dicomano ha un campo sportivo tutto rinnovato, l’impianto ‘Foresto Pasquini’, con un manto in erba sintetica di ultima generazione, nuovi impianti di irrigazione, nuove panchine coperte, porte e tutta l’attrezzatura del campo. Un intervento realizzato grazie ai fondi del Pnrr e della Regione Toscana, e che è stato inaugurato nei giorni scorsi.
"Tagliare il nastro del nuovo Foresto Pasquini – dice il sindaco Stefano Passiatore – è stata per noi un’emozione. L’avevamo promesso, abbiamo cercato con tenacia le risorse e alla fine, grazie a Regione Toscana e ai fondi Pnrr, siamo riusciti a realizzarlo. Da oggi mettiamo a disposizione dei nostri calciatori, piccoli e grandi, dell’Asd Alleanza Giovanile Dicomano un campo bello e funzionale ed un’emozione in più poterlo fare con il Memorial in ricordo di Francesco Ferri, che ci ha lasciato troppo presto e che è sempre stato molto legato a questo sport". Il nuovo campo con erba sintetica può ospitare tutte le partite della scuola calcio e del settore giovanile sia a livello provinciale che regionale.
Le dimensioni infatti ricalcano quelle della precedente superficie di gioco (in terra battuta) di 84, 60 x 45,40 metri, e per questo può ospitare, per quanto riguarda i dilettanti, le partite degli juniores provinciali e la terza categoria. "Questo impianto – sottolinea il consigliere delegato allo Sport di Dicomano, David Caramelli – potrà essere utilizzato dai nostri calciatori con qualsiasi condizione atmosferica e ci consentirà così di salvaguardare il manto erboso dello stadio nel quale possono giocare anche la categoria degli Juniores Regionali e fino all’Eccellenza. In termini numerici nel Foresto Pasquini, che può essere usato per le partite da tutte le categorie della Alleanza Giovanile Dicomano fino agli allievi A, potranno giocare circa 300 ragazzi e bambini a fronte di circa 340 atleti tesserati. Numeri importanti che non rendono comunque l’idea dell’emozione che viviamo oggi nel poter consegnare questo campo alle future generazioni".
Paolo Guidotti