di Christian Campigli
Un incontro per affrontare un tema tanto importante quanto troppo spesso sottovalutato. Fondamentale per il futuro dell’Italia. I giovani e la loro formazione sono stati al centro di un convegno tenutosi ieri pomeriggio all’Istituto Salesiano di Firenze. "Dall’emergenza educativa ad una speranza costruttiva", questo il tema del dibattito, un’occasione per inaugurare la dodicesima edizione del mese salesiano.
Ospite don Luigi Ciotti, fondatore di Libera. Il religioso, da sempre in prima linea nella lotta contro la criminalità e al fianco degli ultimi, ha presentato il suo nuovo libro "L’amore non basta".
"Diffidate dei navigatori solitari. Vince il noi, non l’io. Ognuno di noi deve mettere in gioco la propria responsabilità. È necessario costruire dei percorsi, insieme. C’è troppo sapere in superficie. Invece noi dobbiamo scendere in profondità, approfondire. È l’unico modo per capire davvero la realtà. Noi dobbiamo sognare per essere più consapevoli. Educare deve essere un sogno condiviso. Solo sognando i giovani, possiamo farli crescere".
"È una lezione, in realtà, di estrema concretezza – ha concluso don Ciotti - Vedere la vita come una realtà dinamica. In divenire. Ma sognarli significa anche capirne le doti, le prospettive. Dobbiamo lasciarci sorprendere dalla vita. E dalla diversità. Che è un dono immenso, una ricchezza".
Un incontro, quello moderato dalla cronista del nostro giornale, Olga Mugnaini, che ha chiamato a raccolta decine di persone. Famiglie, anziani, ma soprattutto tanti giovani.
"Don Ciotti è il Don Bosco dei nostri tempi - ha sottolineato don Gino Berto, direttore dei Salesiani - La strada è il luogo per apprendere e non solo per insegnare. Capire i bisogni della gente è fondamentale. I giovani hanno bisogno di testimoni credibili. Hanno bisogno di essere accolti e ascoltati. Noi dobbiamo essere presenti, perché i ragazzi hanno bisogno di adulti che stiano con loro". "Educare è costruire umanità" la riflessione conclusiva.