Il messaggio di Zaki: "Uso la mia visibilità per parlare di diritti umani"

L’evento "Invasioni" del Gabinetto Vieusseux a Palazzo Strozzi. Gli "Angeli Caduti" di Kiefer sono diventati il pretesto per talk e incontri.

Il messaggio di Zaki: "Uso la mia visibilità per parlare di diritti umani"

Il messaggio di Zaki: "Uso la mia visibilità per parlare di diritti umani"

E’ stata serata di "Invasioni" ieri sera a Palazzo Strozzi. L’evento, organizzato dal Gabinetto Scientifico Letterario Vieusseux, è stato un’occasione per incontri, musica e spettacoli in cui il tema della guerra è diventato un elemento di dialogo con la ricerca artistica di Anselm Kiefer e la sua esposizione in corso "Anselm Kiefer. Angeli Caduti". Una proposta, quella della guerra, che è riuscita a raccogliere l’interesse del pubblico alla ricerca di avere spunti di riflessione sempre nuovi per interpretare i conflitti del presente. "Siamo in un contesto, purtroppo, di rinnovato bellicismo, con due guerre alle porte dell’Europa" ha ricordato Arturo Galansino, curatore della mostra e direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi. L’osservazione dell’attualità non può che partire da questi temi e "l’arte è sempre un punto di partenza per nuove riflessioni. In Kiefer stesso la distruzione è parte della sua arte e del suo Dna, visto che è nato in un mondo di macerie, nel ’45 in Germania".

Il più atteso tra gli ospiti della serata, Patrick Zaki con il suo libro "Sogni e illusioni di libertà. La mia storia" (La Nave di Teseo), racconto-diario del suo arresto e reclusione in carcere per venti mesi in Egitto.

Il ricercatore ha svelato che si trasferirà a Firenze per completare un Phd di quattro anni e continuerà a portare avanti da qui le sue battaglie da attivista: "In questo momento sono molto fortunato per la grande visibilità che ho in Italia. – ha raccontato Zaki – Sto provando a usare questa visibilità per parlare di diritti umani il più possibile e in tutto il mondo". A proposito della repressione che subiscono gli studenti nei campus americani, ha sottolineato che simili repressioni avvengono anche sugli studenti europei, da Amsterdam a Berlino.

"Non c’è nulla che possa chiamarsi libertà di espressione. Ci sono soltanto governi che si mettono una maschera per darci consigli, ma ora quella maschera è caduta". Finiti i talk, è stato dato spazio alla musica nel cortile del palazzo. La serata si è conclusa con le esibizioni della Compagnia Krypton e un estratto dal concerto "Memoria parla, consolante" con Ginevra Di Marco, Francesco Magnelli e Andrea Salvadori davanti alla grande opera "Caduta dell’angelo" realizzata appositamente dall’artista tedesco per quello spazio.

Una caduta che ci riguarda da vicino: "Nella visione di Anselm Kiefer tutti noi siamo angeli caduti. La nostra vita è fatta di vittorie e sconfitte. Tutti noi portiamo un seme divino, a volte anche diabolico", ha detto Galansino.

E.M.

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