
Il Guerriero con Scudo sulla Terrazza di Saturno
Cinquant’anni fa la grande mostra di Henry Moore al Forte di Belvedere. Un evento che ha legato per sempre il grande artista britannico a Firenze, e da cui era nato un desiderio che finalmente si è realizzato: l’esposizione sulla Terrazza di Saturno a Palazzo Vecchio della sua scultura in bronzo "Il Guerriero con Scudo". Un’opera, di proprietà del British Institute of Florence, che negli ultimi decenni è stata ospitata nel primo cortile di Santa Croce, dove è rimasta fino a pochi anni fa.
Dopo un accurato restauro, ieri la collocazione del “Guerriero“ proprio nel suggestivo terrazzo di Palazzo Vecchio, grazie al sostegno del Ministero del Turismo “Fondo siti Unesco e città creative”, alla presenza della vicesindaca e assessora alla cultura Alessia Bettini, del direttore del British Institute of Florence Simon Gammell, del direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti, della direttrice Servizio Arte Contemporanea dell’Opificio delle Pietre Dure Renata Pintus e di Stefano Filipponi, segretario generale dell’Opera di Santa Croce.
"È stato un lungo viaggio quello di Henry Moore iniziato nel 1970 – ha detto Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento – La sua apparizione al Forte Belvedere ha cambiato il rapporto tra il mondo culturale fiorentino e l’arte moderna contemporanea. La scultura di Henry Moore è stata un dolce choc perché ha fatto cadere molte resistenze e perplessità con il suo linguaggio all’avanguardia eppure classico, direi anzi neoumanistico". La vicesindaca Alessia Bettini ha aggiunto che "l’arrivo del Guerriero di Moore nella Terrazza di Saturno suggella il legame artistico lungo e affascinante tra l’opera e Firenze. Un simbolo di forza e resilienza che sarà qui anche a rappresentare il dialogo costante dell’artista con la storia di Firenze e i suoi capolavori".
"Moore era un convinto pacifista - ha detto Emanuela Daffra, soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure - e questo Guerriero insieme fragile e monumentale appare ancora più forte ed evocativa in questo momento così segnato da conflitti, in un luogo così ricco di valori civili come Palazzo Vecchio".
Olga Mugnaini