Stefano Grifoni
Cronaca
Editoriale

Il gran valore della coerenza

Nella vita di tutti i giorni capita di riflettere sulle persone che abbiamo accanto e capire che si dividono tra chi è davvero affidabile e chi non lo è o lo è solo per un certo periodo o non lo è proprio mai. L’affidabilità si costruisce col tempo mentre si può distruggere in pochi istanti.

La vera differenza è tra chi agisce in maniera coerente in quanto ne riconosce il valore per il proprio e altrui benessere e chi della coerenza non si cura. Le incoerenze si estendono a tutti gli ambiti della vita sociale compresa la politica e non suscitano ormai più nessuna indignazione. La coerenza nella vita delle persone come nelle organizzazioni complesse è spesso trascurata oppure è considerata un optional. L’incoerenza invece è molto più frequentata e spesso persino apprezzata. I leader delle organizzazioni economiche, sociali e politiche sono concentrati sul loro potere e sul proprio status e raramente avvertono la necessità di mantenere le promesse fatte se non sono convenienti per loro.

La coerenza si capisce che è l’ingrediente necessario per rigenerare l’ affidabilità e la credibilità di un sistema che se vive su di una organizzazione trasparente e leale viene percepito così anche dalla gente.

Una vera coerenza si realizza nel lungo periodo grazie a ciò che abbiamo fatto ieri e che faremo domani e può permettere al sistema di prosperare e di promuovere il benessere nei contesti più diversi da quelli personali a quelli sociali e politici. L’incoerenza associata alla furbizia e alla manipolazione viziosa ha breve durata e segue l’andamento di una società moderna che ha deciso di avere tutto e subito e che non può e non vuole attendere. Per questo motivo l’incoerenza è molto più attraente ma con il passare del tempo diventa deludente.

Ognuno di noi ha la possibilità di dare il proprio contributo, di essere un modello positivo e costruttivo per gli altri, per i giovani che hanno bisogno di esempi, di praticare in modo puntuale la coerenza che spesso ci si limita ad auspicare nei comportamenti altrui e che invece è indispensabile assumere in prima persona. Sandro Pertini sosteneva che "la coerenza è comportarsi come si è e non come si è deciso di essere".