ROSSELLA CONTE
Cronaca

Il futuro di Santo Spirito: "Una scuola nell’ex caserma il monastero agli Agostiniani"

La proposta dell’ordine religioso e dell’Università americana di Villanova, a Filadelfia. Il priore: "Un progetto che parte dai giovani per i giovani con un restauro conservativo".

Il futuro di Santo Spirito: "Una scuola nell’ex caserma il monastero agli Agostiniani"

Il futuro di Santo Spirito: "Una scuola nell’ex caserma il monastero agli Agostiniani"

Un centro educativo all’interno dell’ex Caserma Ferrucci per restituire l’intero Monastero di Santo Spirito agli agostiniani. Il progetto prevede la realizzazione di un istituto, comprensivo di aule e sale destinante all’insegnamento ed allo studio, biblioteche, laboratori per diverse arti, servizi utili per il quartiere di Santo Spirito e l’intera città di Firenze. E’ quanto è stato proposto dai frati agostiniani della Basilica di Santo Spirito e dall’Università di Villanova, un istituto universitario privato di confessione cristiana cattolica romana fondato dall’Ordine degli agostiniani nel 1842 a Villanova, nei pressi di Filadelfia, nello stato della Pennsylvania. Un progetto diverso da quello di Rsa non accessibile al pubblico presentato ieri sera in piazza Santo Spirito nel corso di un’assemblea pubblica che si è tenuta sul sagrato con 150 persone, fra le quali Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Caponnetto, lo storico Giovanni Cipriani, Fabio Baronti della Compagnia delle Seggiole, Lorenzo Calvani, avvocato e storico, la scrittrice Marisa Marmaioli, mentre il resto della piazza era interessato ad altro. All’altezza del campanile è stato esposto dai frati uno striscione "Il decoro di una città si misura anche dalla cura dei suoi monumenti e delle sue chiese". Quello della conversione dello stabile è un nervo da tempo scoperto: i locali dell’ex caserma potrebbero diventare una struttura residenziale per la terza età, come si legge nel disciplinare di gara di Difesa Servizi (società del ministero della Difesa) vinto nel 2022 dalla società "Fastpol srl". Un’ipotesi rigettata sia dai frati che dagli abitanti che sono scesi in piazza più volte chiedendo che il complesso invece venga restituito alla città.

"Vorremmo destinare il complesso agli studenti aprendolo peraltro anche e soprattutto alla fruizione da parte di tutta la cittadinanza attraverso uno sforzo di collaborazione gestito dalla comunità agostiniana con finanziamenti, supporto e coinvolgimento dell’Università di Villanova. Questo è un progetto che parte dai giovani, che hanno collaborato con noi, ed è per i giovani" sottolinea il priore della Basilica di Santo Spirito padre Giuseppe Pagano. I frati hanno deciso di accelerare i tempi e mettere sul piatto il proprio piano di rilancio per scongiurare il rischio che si verifichi quello che è già accaduto in altre parti della città con edifici storici convertiti in hotel e spazi commerciali. La partnership oggetto del piano di rilancio prevede l’iniziale coinvolgimento dell’Università di Villanova con l’intenzione di aprirsi in futuro anche ad altre scuole o organizzazioni agostiniane. L’ex Caserma Ferrucci verrebbe ristrutturata in modo conservativo per il recupero funzionale e in stretta collaborazione con la Soprintendenza per l’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Firenze.

"L’apertura – prosegue padre Pagano - agli studi umanistici ed artistici del convento agostiniano di Santo Spirito è stata fondamentale per molti intellettuali italiani come Francesco Petrarca o Giovanni Boccaccio. La nostra speranza è che un’unione di forze fra gli agostiniani italiani e quelli americani, pronti a sostenerci in questa battaglia, possa contribuire ad accrescere l’importanza dell’intero Ordine da un punto di vista culturale e religioso in un luogo in cui tutto ha avuto origine". Difesa Spa, la società in house del ministero della Difesa che ha l’obiettivo di gestire gli immobili di proprietà del Ministero la stipula del contratto con la società Fastpol, aggiudicataria del progetto, è ormai prossima. Ma a detta dei legali del comitato cittadino, non essendoci ancora i permessi necessari per costruire, rilasciati dal Comune, esiste ancora un piccolo margine di azione. "La Difesa - conclude il priore - potrebbe fare un passo indietro. Ci auguriamo che il Comune faccia la sua parte e ci appoggi. Noi siamo pronti a tutto, anche alla battaglia legale e a occupare la caserma".