REDAZIONE FIRENZE

Il Franchi coperto a metà. La Lega attacca, Iv pure: "Problemi per i tifosi". Nardella: "E’ allarmismo"

Il Carroccio chiede il commissario: "150 milioni e si sta sotto la pioggia". Il fronte dem: "Chi è al governo pensi a far ridare i 55 milioni alla città". Il sindaco appare sicuro: "Il progetto esecutivo sarà completato".

A fine aprile il leader di Iv Matteo Renzi, interpellato sul restyling dello stadio Franchi, la toccò - come sempre - pianissimo e affermò riferendosi al sindaco Nardella: "Dario, fermati o andrai a sbattere contro un muro". La certezza di inizio novembre è che Dario quel consiglio non lo ha seguito. E ora siamo agli ultimi cento metri di una lunga maratona. O c’è il traguardo, come auspicato dal Comune. O c’è il muro. Intanto l’inizio degli ultimi cento metri si porta comunque dietro polemiche. Palazzo Vecchio ostenta tranquillità: c’è il bando per il restyling, si parte con la gara, a gennaio il via ai cantieri e oltretutto il 14 novembre il Tar del Lazio si pronuncerà sugli ormai famosi 55 milioni di euro tagliati dal governo. Per ora i fondi ammontano 151,3 milioni. Con quelli si fa parecchio ma, tra i tifosi viola, è subentrato un po’ di timore sulla certezza della copertura della curva Ferrovia e della Maratona. I politici cavalcano l’onda. "Si spende 150 milioni e i tifosi continueranno, alle porte del 2030, a vedere la partita sotto l’acqua", il commento del consigliere regionale della Lega Giovanni Galli. Poi l’affondo: la richiesta di un commissario per l’opera, "un garante nazionale per scongiurare questo scempio e gestire i fondi in modo razionale". Richiesta che trova la pronta risposta del capogruppo Pd Nicola Armentano: "Non servono commissari, a gennaio partono i lavori. La Lega che è al governo si impegni a restituire a Firenze i 55 milioni che sono stati inspiegabilmente tolti alla città e ai fiorentini".

Compatta Iv dietro il suo leader. "Renzi lo ha detto, si va nel muro e io a oggi ho questa preoccupazione", afferma il coordinatore fiorentino Francesco Grazzini. "Si doveva iniziare e finire in un unico step", sostiene Mimma Dardano. "Tifiamo per Firenze ma il rischio è che l’onere delle risorse venga rimandato alla prossima amministrazione e alla fine ci siano problemi per tifosi e per la Fiorentina", dicono il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini e la consigliera Barbara Felleca.

Nardella vede gli ultimi 100 metri e poi il traguardo. Non un muro. Sul problema della copertura di Ferrovia e Maratona parla di "allarmismo ingiustificato". "Quando io comincio a costruire una casa non comincio dal tetto ma dalle fondamenta – dichiara -. Via via che abbiamo le risorse finiamo di completare il progetto e quello esecutivo riguarda tutti gli interventi, tetto compreso". Il concetto di Palazzo Vecchio parte da una base semplice: i 55 milioni ci saranno. "Abbiamo la battaglia col governo che ci ha tolto 55 milioni, noi non ci fermiamo – dice -. E comunque i soldi li troveremo, conoscete la mia caparbietà".

La posta in palio è altissima e riguarda anche la Fiorentina, che dovrà decidere dove giocare durante i lavori al Franchi. Il presidente Commisso non ha incontrato ufficialmente Nardella e questo non è un elemento secondario. Dal punto di vista politico Nardella si gioca molto (non tutto perché i dieci anni di mandato non si possono sintetizzare solo col Franchi): può entrare nella storia se riesce al 100% col restyling dello stadio, viceversa il rischio è che il ricordo dei fiorentini venga condizionato da questo episodio.

Niccolò Gramigni