Dopo essere stata richiamata della prefettura la giunta calenzanese ha accolto la disposizione di confermare cinque postazioni per le affissioni elettorali. Accoglimento per ora solo sulla carta visto che, al momento, le tre sedi aggiuntive (a Carraia, Legri e Le Croci) ancora non sono state installate perché un’asta è andata deserta e l’affidatario delle due postazioni già montate non si è reso disponibile ad aggiungere gli altri tabelloni. Così, a quattro giorni dalle elezioni il montaggio di ulteriori tabelloni pare difficile. La legge sulla propaganda elettorale prevede per un territorio fino a 30mila abitanti almeno 5 tabelloni (di altezza due metri e lunghezza sei) per un costo totale di circa 24mila euro che dovrebbero essere rimborsati interamente dallo Stato. In realtà, però, non è così: "La decisione di ridurre a due le postazioni, con spazi riservati a tutte le liste candidate – spiega infatti il sindaco Riccardo Prestini (foto) – era stata dettata dalla volontà di non far gravare queste spese, che vengono solo in parte rimborsate dallo Stato, sul bilancio dell’ente. I tetti di spesa stabiliti dal governo sui rimborsi elettorali relativi alle elezioni nazionali da anni risultano del tutto insufficienti a coprire le spese anticipate dai Comuni per l’organizzazione tecnica delle consultazioni, considerato anche l’esponenziale aumento dei prezzi di materie prime e lavorazioni in ambito edilizio post emergenza Covid. Una situazione evidenziata da Anci che ha sollecitato più volte il ministero". La riduzione ‘d’ufficio’ operata dal Comune era stata effettuata – prosegue Prestini – "per rientrare nei limiti di spesa riconosciuti a rimborso, considerando anche la dubbia efficacia di questa forma di propaganda, confermata anche dai tabelloni affissi nelle due postazioni, in larga parte vuoti e inutilizzati".
Sandra Nistri
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