Il Comune "I servizi sociali e Fenice l’avevano aiutata"

I passaggi fiorentini della donna: i tentativi avviare percorsi di accoglienza

"Quando ci troviamo di fronte a situazioni simili il dispiacere è totale, soprattutto perché si tratta di una storia di fragilità".

L’assessore al welfare del comune di Firenze, Sara Funaro, ha cercato di fare chiarezza sulla tragedia del ponte all’Indiano. "Ci troviamo sempre in difficoltà a dover parlare di questo genere di fatti, sono cose che naturalmente non vorremmo mai succedessero – continua -. La ragazza, nel passato e in maniera saltuaria si era rivolta ai servizi sociali e usufruito di percorsi di accoglienza, salvo poi decidere di tornare a casa. Nell’ultimo periodo, diciamo due settimane, si era rivolta al centro della marginalità de ’La Fenice’, ma non ai servizi sociali, per usufruire di alcuni piccoli servizi. Aveva detto che aveva un alloggio. Alcune segnalazioni della tenda sotto il ponte all’Indiano, invece, ci erano arrivati dalle unità di strada che quotidianamente lavorano sul territorio. Anche qui si parla di segnalazioni che arrivano nelle ultime due settimane circa. Le unità di strada hanno più volte cercato di entrare in contatto, senza mai trovare nessuno o avere alcuna risposta. Diciamo che è una situazione molto singolare e particolare".

Le fragilità sono in aumento in città, e anche il lavoro svolto dal Comune per cercare di fare fronte all’emergenza è sempre più costante e attento.

"Il quadro che offre la città è un insieme di situazioni molto complesse – racconta Funaro -, che necessitano particolare attenzione nella gestione.

Tante volte chi è senza dimora ha anche altri problemi di dipendenza o di salute mentale.

Gli interventi sono sempre più complicati, e anche il nostro lavoro è in costante aumento.

"Se l’anno scorso le unità di strada uscivano tutti i giorni ma solo la notte, adesso cerchiamo di fare un lavoro ancora più capillare.

"Adesso le unità di strada e le associazioni – continua a spiegare Funaro – escono tutte le notti e dal lunedì al venerdì anche di mattina e di pomeriggio. Il lavoro durante il giorno ci aiuta ad intervenire in quelle situazioni che di notte si fanno più complicate.

Da prima dell’estate è stato creato un altro servizio, una sinergia per le situazioni più complesse tra polizia, salute mentale, unità di strada, associazioni e tutti coloro che intervengono in aiuto delle situazioni di fragilità.

"Cerchiamo di valutare caso per caso, anche perché adesso serve sempre più professionalità durante questo genere di servizi. In prospettiva abbiamo tanti altri servizi, ma in questo momento il tema dell’accoglienza e delle difficoltà ci obbligano a intervenire con sempre maggior costanza e rafforzare sempre di più i servizi su strada".

iacopo nathan

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