PIER FRANCESCO NESTI
Cronaca

Il circolo Arci si tinge di rosa . Salvatori, la prima presidente donna

Subentra a Valfredo Fossi, padre dell’ex sindaco, alla guida da oltre 30 anni: "Non cancelliamo il passato"

Il circolo Arci si tinge di rosa . Salvatori, la prima presidente donna

Il circolo Arci Dino Manetti rinnova il proprio consiglio e ‘si tinge’ di rosa: il nuovo presidente è Giorgia Salvatori, unica donna a ricoprire questo incarico in un circolo campigiano, in un direttivo che può vantare inoltre una forte presenza femminile: cinque consiglieri su undici sono infatti donne. Un ‘cambio della guardia’, quello di Salvatori, con Valfredo Fossi, babbo dell’ex sindaco Emiliano Fossi, in carica da trent’anni. "Tutto questo – spiega la neo presidente – non vuol dire certo cancellare il passato: una parte del vecchio consiglio è rientrata anche nel nuovo. L’obiettivo è quello di continuare a raccontare una storia, già di per sé importante, innovandola, altrimenti si va poco lontano". Tante le realtà associative che collaborano con il circolo, una su tutte Quarto Tempo, che fa di sport e inclusione i punti fondanti della propria attività. E da poche settimane è stato riaperto con una nuova gestione anche il bar, ‘Bada bello’ il nome scelto, che era chiuso da agosto. Numeri confortanti arrivano anche dal tesseramento, aperto a ottobre, che fino a oggi ha consentito di ‘staccare’ 120 tessere. Giorgia Salvatori rivendica con orgoglio il fatto di essere la sola donna presidente di un circolo nella zona e getta le basi per il futuro: "Ricostruire il tessuto sociale, dare maggiore concretezza al rapporto già esistente con le associazioni che qui hanno la loro sede e fare in modo che questi locali diventino un luogo di confronto, anche e soprattutto sui temi che riguardano il territorio: questi i principali obiettivi. Oltre a essere un presidio, fondamentale in questa fase storica, per tutto ciò che riguarda la donna. Il sogno? Ritagliarsi uno spazio da dedicare all’innovazione tecnologica". Senza dimenticare i giovani e la necessità di affrontare tematiche che alla vita di un circolo sono legate, come la ludopatia, in una struttura che tuttavia ha già ridotto da dieci a due le "Slot" presenti. Un’altra parola d’ordine è sostenibilità, da cui gettare le basi, per esempio, per la nascita di una comunità energetica. "Essenziale il messaggio che vogliamo sia recepito – conclude Salvatori -, ovvero che questo non è un posto che deve essere dato per scontato, ma che va ‘alimentato’, anche con le idee, il dialogo e il senso di appartenenza, caratteristiche che fanno di un circolo una comunità da vivere".