
Nell’ospedale di Ponte a Niccheri entrano le telecamere della BBC: lunedì tecnici e giornalisti della principale emittente del Regno Unito, gireranno un documentario sul funzionamento del sistema di iperconnessione della sala operatoria utilizzata dalla chirurgia generale, ma anche sulla vita e sul lavoro di Marco Scatizzi, direttore dell’UOC di chirurgia generale. Dottore, come avete suscitato l’attenzione della BBC?
"Stanno girando una serie di documentari naturalistici a carattere divulgativo in collaborazione coi Med Tech europei. Da cinque anni ormai utilizziamo questo sistema tecnologico in maniera intensiva e la produttrice ci ha chiesto di poter veicolare, attraverso il nostro lavoro, l’impatto della tecnologia sulla chirurgia".
Cosa vedranno lunedì?
"Un intervento chirurgico in sala operatoria trasmesso in remoto al quinto piano in sala conferenze dove saranno collegati i miei 6 specializzandi. Interloquirò con loro, come spesso faccio nella quotidianità. Così mostreremo agli spettatori come funziona la tecnologia applicata alla chirurgia".
I vantaggi del sistema tecnologico da voi adottato nel 2018 sono enormi.
"Sì, a partire dalla facile catalogazione dei pazienti e dalla registrazione di tutti gli interventi di chirurgia mininvasiva. I monitor permettono di accedere durante l’intervento ad altri dati importanti, senza toccare neanche lo schermo, mantenendo dunque la sterilizzazione del chirurgo. Il sistema poi permette di condividere intervento e informazioni con specialisti di tutto il mondo. Non solo: grazie alla tecnologia, possiamo consultarci con professionisti vicini e lontani attraverso una semplice App su smartphone o tablet da ovunque ci troviamo. E sono solo alcune delle potenzialità di un sistema da noi utilizzato quotidianamente".
La Bcc però parlerà anche di lei e della sua vita. Perchè?
"Vogliono raccontare la storia umana che c’è dietro la medicina. Mi hanno chiesto di accoglierli a casa mia, vogliono conoscere il perché ho scelto questa professione e il lavoro da me svolto dal 1991, quando partecipai alla prima colecistectomia laparoscopica eseguita a Firenze dal mio maestro, il professor Lamberto Boffi. Insomma, entreranno anche nel mio privato". Come mai questo sistema è stato avviato nel 2018 proprio al Santa Maria Annunziata?
"Quando mi trasferii qui da Prato, lo chiesi espressamente al direttore generale Morello che ha accettato la mia proposta e con la Asl ha investito sulla tecnologia al servizio della chirurgia. È stata una scelta vincente che ci ha portato ancora più all’avanguardia. Non posso che esserne grato".