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Il caso approda alla Ue: "Russi al bar di Boboli"

La Corte di Giustizia dell’Unione valuterà se la Scudieri, che fa capo al kazako Bidilo, è oggetto di embargo dopo la guerra di Putin all’Ucraina .

Il caso approda alla Ue: "Russi al bar di Boboli"

FIRENZE

Russi dentro il cda della società che ha vinto la gara per la gestione del bar caffetteria di Boboli, Palazzo Pitti e Gallerie degli Uffizi. Per questo, il Consiglio di Stato ha sospeso la controversia tra Opera Laboratori Fiorentini Spa contro Scudieri International srl, l’impresa detenuta al 90% dalla Sielna spa del kazako, con cittadinanza russa, Igor Bidilo, proprietario anche de ’Le Giubbe Rosse’, che si è aggiudicata la gestione dei bar in questione.

Oltre a Bidilo, nel board aziendale figura un’altra persona con cittadinanza russa: in considerazione di queste presenze, il Consiglio di Stato (presidente Francesco Caringella, estensore Giuseppina Luciana Barreca, Valerio Perotti, Giorgio Manca, Maria Perrelli gli altri consiglieri), interroga la Corte di Giustizia Europea per capire se si tratti di uno di quei casi previsti dall’embargo attivato dalla Ue nei confronti di Putin in seguito alla guerra in Ucraina.

Nella fattispecie, il Consiglio di Stato chiede ai giudici europei se il “caso Scudieri“ rientri tra i divieti imposti alla Russia, e cioè se le restrizioni in materia di appalti si applichino "ad una società di diritto italiano con sede nel territorio nazionale, partecipata da società italiana e con soci persone fisiche non cittadini russi, ma delle quale due componenti su tre del consiglio di amministrazionne sono cittadini russi e uno dei quali, presidente e amministratore delegato dello stesso consiglio di amministrazione, è anche amministratore unico della società controllante al 90%".

Dopo il parere dell’Europa, la palla tornerà al Consiglio di Stato, che porrà così fine a un contenzioso che va avanti ormai da anni.

E’ stata la Opera Laboratori Fiorentini spa ad avviare una battaglia legale dopo l’esito della gara indetta dal Ministero della Cultura e Uffizi per la gestione dei punti di ristoro. In prima istanza, il Tar aveva dato ragione a Scudieri, ma il secondo ricorso al Consiglio di Stato ha rimesso tutto in discussione.

Nel frattempo, la Kaffehouse di Boboli e le altre caffetterie comprese in un appalto da quasi nove milioni di euro per dieci anni di gestione, restano in gestione della Scudieri, in virtù del precedente contratto.

ste.bro.