Pier Francesco De Robertis
Cronaca

Il buonismo non paga

L'editoriale

Pierfrancesco De Robertis

Firenze, 3 luglio 2016 - In principio doveva essere la legge, ma la legge non fu il principio. È così, quando si assiste a eventi tipo quello dell’altro giorno tra Firenze e Prato, con centinaia di cittadini di origine cinese in strada per chiedere controlli più morbidi verso le loro attività, viene forse da chiedersi se il buonismo iniziale, se l’inerzia della prima ora che portò a tollerare numerose violazioni delle regole fu una scelta lungimirante. Violazioni di più tipi e da più parti, visto che quando si produce un mutamento sociale ed economico così massiccio in tanto poco tempo è impensabile che i buoni stiano tutti una parte e i cattivi dall’altra. Certo, c’erano i cinesi che prendevano capannoni e vi impiantavano confezioni per abbigliamento facendo lavorare gente come schiavi.

Ma c'erano tanti italiani che davano in affitto completamente al nero quei capannoni. O magari fornivano le materie prime per quelle attività con una disinvoltura fiscale mai vista prima. Nessuno può quindi scagliare la prima pietra, e tantomeno possiamo metterla sul piano scivoloso di «fermiamo l’invasore». Tocca semmai tornare al punto iniziale, che è quello del mancato rispetto delle leggi. Se i primi cinesi fossero stati veramente costretti a osservare le norme sul lavoro, le prescrizioni di sicurezza sanitaria, quelle sullo smaltimento dei rifiuti tessili e le normative fiscali, magari non sarebbe fiorita un’economia parallela che si è aggiunta e in alcuni casi ha preso il posto di quella italiana, poiché sviluppatasi in condizioni che le nostre aziende non potevano e non possono certo osservare. Se gli italiani che facevano affari in nero con la comunità cinese avessero da subito compreso che non era possibile fiorire all’ombra dell’illegalità, magari l’economia pratese e toscana avrebbe continuato ad avere un proprio spazio.

Se se se ... Com’è lungo l’elenco dei se, mentre la «morale» è unica. Non serve derogare, il buonismo non paga. Per nessuno. Le barriere vanno alzate da subito. L’importante è che non lo si faccia in nome di egoismi biechi e di particolarismi di corto respiro, ma della legge e del rispetto delle regole che governano una società civile.