Ieri Angelo del fango, oggi benefattore Dona 10 milioni di dollari per amor di Firenze

Il regalo alla Syracuse University, dove studiava nel ’66. I soldi serviranno per la ristrutturazione di due sedi della facoltà Usa

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In ogni luogo e in ogni tempo, Firenze rimane Firenze. E molto spesso chi arriva in città poi fa fatica ad andarsene. E, se proprio deve, fa di tutto per ritornare. Questa città ti entra dentro, non solo per ciò che si ammira ogni giorno, ma per il dna dei fiorentini, generosi quando serve, ironici quanto basta e tremendamente diretti (a volte anche troppo). Quando la città venne colpita dall’alluvione nel 1966 uno studente americano della Syracuse University, Daniel D’Aniello, si trovava a Firenze (per frequentare i corsi dell’Ateneo che ha sede centrale a New York) e decise di aiutare concretamente la popolazione. Uno dei tanti Angeli del fango che da ogni parte del mondo salvarono il patrimonio culturale, umano e sociale della città. Poi la vita fa tanti giri, a volte pure incomprensibili ma c’è sempre un fil rouge. E quel fil rouge per D’Aniello è proprio Firenze. Nel frattempo è diventato un importante uomo d’affari. E, con grande tranquillità, ieri ha fatto sapere di voler donare 10 milioni di dollari proprio alla Syracuse, risorse che saranno investite sul programma Syracuse Abroad Florence. Una notizia alla presenza del console generale Usa a Firenze Ragini Gupta, della direttrice della Syracuse Sasha Perugini e del sindaco Dario Nardella che ha annunciato la consegna per il benefattore delle Chiavi della Città. Daniel non c’era, tornerà a Firenze tra un anno insieme alla moglie Gayle e in quell’occasione riceverà il riconoscimento. I 10 milioni serviranno a finanziare la ristrutturazione sia della sede principale di Villa Rossa in piazza Savonarola che degli edifici, sempre della Syracuse, in piazza Donatello, ma anche a potenziare borse di studio e progetti didattici e internazionalizzazione. Perugini ha parlato di "gesto profondo". Ed ha fatto riferimento al cuore grande delle persone: "Questa donazione è particolarmente significativa, ma devo dire che ci sono tantissimi esempi. Leggo spesso storie che tendono a banalizzare un po’ l’esperienza degli studenti. Vorrei che si decostruisse la narrativa che vede lo studente americano arrivare qua e andare via in una sorta di mordi e fuggi. Il contributo culturale è molto più profondo e lascia radici in persone che continuano a tornare e a sentirsi legati profondamente alla città". "Appena Daniel sarà a Firenze gli daremo le Chiavi della Città - ha ribadito Nardella -. Mi commuovo al pensiero che questo signore quando era un ragazzo di 20 anni si sia rimboccato le maniche prendendo i libri dalle biblioteche sporchi di fango, spostando le opere d’arte, aiutando i cittadini in difficoltà". Gli Angeli del fango, conclude, "sono un mondo incredibile, una nazione trasversale di persone che ancora oggi hanno un legame commovente con la nostra città, e forse non ne siamo sufficientemente consapevoli". Per Gupta la "donazione generosa riflette il valore dell’esperienza che tanti americani hanno avuto durante gli anni. È davvero un simbolo, un gesto concreto dell’importanza di un’esperienza". Quando arrivi a Firenze ridi, quando parti forse non piangi. Ma non perché vuoi dimenticare: perché sai che tornerai.

Niccolò Gramigni

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