I Santi Francesi La musica “In fieri“ Da X Factor al Viper

di Giovanni Ballerini

"Il nome del duo Santi Francesi è nato nel 2020. Prima ci chiamavamo The Jab. Ed è la sintesi dei nostri cognomi". Arrivano lunedì alle 21 sul palco del Viper Theatre, per un concerto esaurito in prevendita. L’eclettico duo di Ivrea, col 24enne Alessandro De Santis (nella foto) alla voce, chitarra, ukulele e il 25enne Mario Francese, producer, tastiere, synthesizer e basso, per l’occasione diventa un trio grazie alla collaborazione live del batterista David Fasano. I vincitori di X Factor dal vivo presentano l’ep "In fieri", altri loro brani e qualche cover.

Alessandro, chiamarvi Santi Francesi vi ha portato bene visto che, dopo X Factor avete vinto anche Musicultura?

"Il cambio di nome è stato la conseguenza di una svolta nel nostro percorso artistico: stavamo crescendo, volevamo fare cose nuove".

Com’è il mondo dopo X Factor?

"In questo momento frenetico, e ci regala grandissime emozioni di vario tipo. In primis una buonissima dose di gioia per i risultati del tour che sta andando benissimo, con tantissime persone sotto il palco, un pubblico che ci somiglia. Finalmente stiamo facendo il lavoro sempre sognato".

Che concerto proponete a Firenze?

"Più di un’ora e un venti di musica, con molti brani nostri, nuovi e vecchi, con pezzi cangianti, qualche cover, delle parti strumentali. Non essendo molto attivi sui social, per noi i concerti sono un intenso incontro con il pubblico: usiamo i live come un salotto, una festa in cui vogliamo divertirci, insieme ai nostri fan".

Vi sentite più hard pop o storyreller?

"Mi è sempre difficile dire a quale genere apparteniamo. Effettivamente in questo periodo facciamo pop, ma cerchiamo di essere più pesanti a livello di produzione e di suoni per trattare argomenti che non sono così pop, ma in gran parte personali. Poi cresciamo in continuazione. Abbiamo deciso di chiamare "In fieri" il nostro Ep perché siamo costantemente in divenire, questa è una fase in cui evidenziamo le nostre fasi acustiche ed elettroniche si stanno mischiando. In futuro vedremo. Ci piace viaggiare, non rimanere fermi in un unico territorio".