REDAZIONE FIRENZE

I sanitari scendono in piazza Manifestazione al Duomo Ma il corteo è stato vietato

Alle 14 il flash mob sotto la presidenza della Regione con tamburi e giochi per coinvolgere i cittadini. Dalle 16 l’incontro-dibattito: dal palco si griderà la denuncia con testimonianze e video .

I sanitari scendono in piazza Manifestazione al Duomo Ma il corteo è stato vietato

Il sistema sanitario è prossimo al collasso dopo oltre un decennio di definanziamento, chiusure di reparti, posti letto e servizi.

Per questi motivi – nell’ambito di un’iniziativa più ampia a livello nazionale – le rappresentanze dei dirigenti medici, veterinari e sanitari hanno organizzato per oggi dalle ore 14 un flash mob in piazza Duomo, all’angolo con via dell’Oriuolo, davanti alla presidenza della Regione. Non ci sarà il previsto corteo perché non è stato autorizzato, sebbene si svolgesse per un breve perimetro in rea pedonale. I venticinque tamburi della banda musicale Bandao rulleranno per dare forza agli slogan che passeranno al megafono. Verranno coinvolti i cittadini nel gioco con i mega dadi gonfiabili, i numeri corrispondono a carte che saranno lette al megafono mostrando undici possibili scenari catastrofici se non si invertirà la rotta e se il sistema sanitario non verrà salvato. I duecento medici lasceranno scivolare a terra i camici bianchi.

Alle 16 ci sarà un incontro-dibattito al Teatro della Compagnia in via Cavour.

Previste testimonianze, video, l’illustrazione shock della situazione del sistema sanitario pubblico. Previsti gli interventi dell’assessore regionale alla sanità Simone Bezzini e del sindaco Dario Nardella. In teatro saranno proiettati video, si darà parola alla gente. Parleranno anche Franco Alajmo di Cittadinanzaattiva (associazione di pazienti) e Mime Kataniwa, chef e animatrice culturale. Sul palco si alterneranno Luigi De Simone (Aaroi- Emac), Gerardo Anastasio (Anaao-Assomed), Pasquale D’Onofrio (Cgil – Medici), Lorenzo Preziuso (Cimo), Giuseppe Celona (Cisl - Medici), Claudio Guerra (Fassid –Snr), Marco De Prizio (Fesmed), Camilo Duque (Fvm), Lina Mameli (Uil – Medici).

"Anche in Toscana, per la progressiva riduzione degli organici, il personale è costretto a turni massacranti e obbligato a spostarsi da un ospedale all’altro per coprire i servizi: le condizioni di lavoro sono ormai insostenibili e tanti operatori pensano di dimettersi. La pandemia evidentemente non ci ha insegnato nulla e noi ci sentiamo traditi dalla falsa retorica degli eroi", scrivono i sindacalisti di tutte le sigle dell’intersindacale.