
Con atto del notaio Badini il 13 aprile 1980 Giovanni Spadolini dava vita alla Fondazione Nuova Antologia, con lo scopo di garantire la continuità del periodico culturale fiorentino nato nel 1866, libero da condizionamenti politici ed economici. Il 13 luglio dello stesso anno la Fondazione acquisiva la personalità giuridica in virtù di un Decreto del Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Alla scomparsa (4 agosto 1994) Spadolini ha lasciato la Fondazione erede di tutti i suoi beni. La villa a Pian dei Giullari (la “casa dei libri”), la biblioteca di ottantamila volumi, collezioni di arte, raccolte napoleoniche e risorgimentali. Da allora la Fondazione ha esteso i propri obiettivi, volti in particolare alla formazione dei giovani. Ha aperto alle scuole e al pubblico la “casa Museo” e la biblioteca, nei locali messi a disposizione dalla Cassa di Risparmio di Firenze (oggi Intesa Sanpaolo), divenuta altresì sede di mostre storico-documentarie ad uso delle scuole. Con accordi anche internazionali ha promosso convegni, seminari, laboratori. Oltre alla “Nuova Antologia” porta avanti con Polistampa tre collane editoriali e dà vita con la Fondazione CR Firenze al “Centro studi sulla civiltà toscana fra ‘800 e ‘900”, ente di ricerca che da venticinque anni eroga borse di studio, assegni e pubblica carteggi e diari dei grandi toscani dell’Ottocento.
Nell’intento di realizzare, con l’apporto di istituzioni pubbliche e private, il desiderio espresso da Spadolini in un’intervista rilasciata nel 1990, in occasione del suo 65° compleanno: "Vedere le stanze della mia casa a Pian dei Giullari – quando io non ci sarò più – popolate di giovani che studiano le carte e i libri che ho raccolto nel corso di tutta la mia vita. Aiutati da un’Università più aperta di quella che noi siamo riusciti a costituire e illuminati da un amore per l’Italia maggiore di quello che noi siamo riusciti a trasmettere loro". È questo l’impegno della Fondazione Spadolini Nuova Antologia.
Cosimo Ceccuti