
Segue dalla Prima
A chiedere i buoni spesa c’è chi fino a ieri non avrebbe mai pensato di doverlo fare. Sono cassaintegrati per quasi la metà (il 44%), per un quarto ( (il 25,8%) si tratta di lavoratori autonomi, il 10 per cento chiede aiuto perchè il Covid19 gli ha regalato il licenziamento, poi ci sono i lavoratori intermittenti o a chiamata per il 12,6% e infine c’è il 7,7% che ha perso anche il contratto a termine con cui andava avanti. E quasi il 20 per cento di chi chiede aiuto è giovane: ha bambini al di sotto dei 3 anni.
Per aiutare questa fascia di polazione è sceso in campo un esercito di volontari, quelli già in servizio della rete di aiuto alimentare presente tutto l’anno e quelli che sono scesi in campo per far fronte alla nuova realtà. Se prima si distribuivano circa 1600 pacchi a settimana, ora si parla di una quantità doppia, 3200 e la prospettiva è di andare avanti ancora parecchie settimane. Nei magazzini del Banco Alimentare sono stivati 20 tonnellate di merce (acquistate a prezzi stracciatissimi alla Coop). E da ieri sono in distribuzione anche 2mila kit comprati con eguale sconto da Esselunga: servono per pulire la casa e per l’igiene personale. Cosa c’è dentro uno dei pacchi che vengono distribuiti secondo le richieste autorizzate dagli uffici del Segretariato sociale di Palazzo Vecchio? Beni ’durevoli’ come legumi, lattine di pomodori, biscotti per la colazione, marmellata, fette biscottate, pan carrè, pasta riso, zucchero e farina. Ogni tanto a seconda delle disponibilità della Mercafir a cui si rivolge il Banco Alimentare ci sono anche surgelati, fresco e freschissimo secondo la logica in funzione tutto l’anno del "Perché niente vada perduto".
"Ci sono le condizioni per trarre un primo e positivo bilancio dell’operazione del sostegno alimentare – ha detto l’assessore a Welfare Andrea Vannucci – realizzata dall’amministrazione comunale in collaborazione con il Terzo settore, anche se il lavoro da fare è ancora tanto". Inevitabile il ringraziamento alla rete del volontariato e della solidarietà di quartiere che "ha permesso di garantire che nella nostra città nessuno si trovi in condizioni di sofferenza rispetto ai bisogni essenziali e primari. Abbiamo messo in campo un grande lavoro di squadra a servizio del prossimo, nel quale sono coinvolti anche tanti dipendenti comunali".
Firenze è solida – ha aggiunto Vannucci – "perchè solidale e lo abbiamo dimostrato ancora una volta. Siamo convinti che con la somma dei due sistemi, quello dei buoni spesa e quello dei pacchi alimentari, riusciremo ad arrivare a tutte le famiglie che hanno più bisogno in questo momento". Grazie alla campagna di raccolta fondi "Firenze per Firenze" la Fondazione Cassa Risparmio di Firenze triplicherà tutte le offerte dei fiorentini trasformano ogni euro donato in tre euro. La somma raccoltà servirà a incrementare il sostegno alle famiglie e alle fasce più fragili della comunità.
Paola Fichera