I nuovi interrogatori. Kata, rebus scomparsa. Gli zii sotto torchio per ore

Abel e Marlon sentiti per tutta la sera nella caserma di Borgo Ognissanti. Versioni a confronto sugli ultimi attimi della bimba accudita dalle due famiglie.

I nuovi interrogatori. Kata, rebus scomparsa. Gli zii sotto torchio per ore

I nuovi interrogatori. Kata, rebus scomparsa. Gli zii sotto torchio per ore

di Stefano Brogioni

FIRENZE

Ore e ore sotto torchio, domande sempre più serrate per risolvere il giallo della scomparsa di Kata, la bimba di origini peruviani di cui non si hanno più notizie dal 10 giugno scorso.

Ieri, nella caserma dei carabinieri di Borgo Ognissanti, i sostituti procuratori titolari dell’inchiesta, Christine Von Borries e Giuseppe Ledda, hanno "spremuto" i due zii della bimba, formalmente indagati per la sua scomparsa: si tratta di Abel Argenis Vasquez, il fratello della madre Katherine (che rientrerà alle 15.45 da lavoro e non troverà sua figlia), e quello del padre, Marlon Edgar Chicclo, poco più che 18enne.

Entrambi erano all’Astor in quel pomeriggio non ancora completamente decifrato, quando Kata scompare.

L’ultima immagine della bimba è quella di una telecamera che s’affaccia sul cancello di via Boccherini, e si vede la piccina che scende la scala esterna diretta verso il pian terreno, il seminterrato o il cortile.

Poi il buio. Un buio che gli investigatori cercano di illuminare da ieri, ripartendo dalle persone più vicine alla bimba. Ma gli interrogatori di ieri sono iniziati con un esterno alla famiglia, il “dueno“ dell’occupazione dell’Astor Carlos Palomino De La Colina. Accompagnato dal suo legale, Elisa Baldocci, ha dichiarato di non essere presente all’Astor quando si perdono le tracce di Kata. La sua versione ("Quel pomeriggio ero a giocare a calcetto con altri peruviani") è stata verificata più volte. Carlos è indagato “soltanto“ per il racket delle stanze, la guerra fra gli occupanti che due settimana prima della scomparsa di Kata culminò nella caduta dall’ultimo piano dell’ecuadoregno Santiago Medina.

Poi è stata la volta dei due zii. Prima Abel, pure lui indagato per il racket ma anche per il presunto rapimento della nipote.

Infine Marlon. Kata, quel pomeriggio, si spostò tra le stanze delle due famiglie (oltre agli zii era presenta all’Astor il nonno paterno), il cortile e la camera di un’amichetta.

Ora le versioni dei due zii sono oggetto di ogni riscontro, tra strategia investigativa e speranza di una svolta.

Su una storia che, ogni giorno che passa, assomiglia sempre più a un groviglio inestricabile.