ROSSELLA CONTE
Cronaca

I numeri dell’incubo. Artemisia, 100 donne al mese chiedono aiuto: "Abusi in aumento"

L’importanza delle case segrete per ospitare anche i bambini maltrattati. Ventiquattro anni in prima linea. "C’è bisogno di un cambiamento culturale". .

I numeri dell’incubo. Artemisia, 100 donne al mese chiedono aiuto: "Abusi in aumento"

I numeri dell’incubo. Artemisia, 100 donne al mese chiedono aiuto: "Abusi in aumento"

Dal 1 gennaio al 31 ottobre sono state 1015 le persone fra adultei e minorenni che si sono rivolte ad Artemisia con un incremento del 11.3% rispetto allo stesso periodo del 2022. Di queste, 849 sono donne, 93 minori vittime di maltrattamento o abuso (+40,9% rispetto al 2022) e 36 adulti che hanno subito maltrattamenti nel corso dell’infanzia. Sessantuno, invece, sono le situazioni di emergenza ad altissimo rischio per l’incolumità fisica della donna e dei propri figli a cui l’associazione Artemisia ha fatto fronte nei primi dieci mesi.

Sono questi alcuni dei dati presentati nel corso del convegno organizzato da Artemisia all’Istituto degli Innocenti. "Le donne chiedono sempre più aiuto – sottolinea la presidente di Artemisia Elena Baragli – e c’è un aumento della fiducia nei centri antiviolenza. Ma purtroppo la violenza non accenna a diminuire".

Nelle due case ad indirizzo segreto per evitare che le vittime possano essere raggiunte, sono state ospitate quattro donne e quattro minori sempre nei primi 10 mesi dell’anno. Nelle abitazioni di semi accoglienza 4 donne e 4 minori mentre in quelle di semi autonomia "Casa Lastra" 1 donne e 2 minori. In 28 anni di attività, da febbraio 1995 a dicembre 2022, il centro anti violenza ha accolto 19.427 richieste di aiuto, di cui 14.403 donne in situazioni di violenza in atto, 4.057 minori vittime di maltrattamento e abuso sessuale e 936 persone che hanno chiesto aiuto per violenze subite in passato. Dal 1999, anno in cui è stata aperta la prima casa rifugio a indirizzo segreto, sono state accudite 202 donne e 229 minori.

Obiettivo dell’iniziativa "Donne, bambine e bambini: liberi dalla violenza" è mettere in luce le reali esigenze delle persone, dando voce alle protagoniste e ai protagonisti, e chiamare la comunità a prendere parte al processo di cambiamento culturale ormai necessario e irrimandabile. "Dobbiamo denunciare, non bisogna tacere: è necessario aiutarsi perché per fare un cambiamento bisogna essere tutti coinvolti" sottolinea Paola Alberti, madre di Michela Noli, la 31enne uccisa a Firenze nel 2016 dal suo ex marito, che è intervenuta nel corso del convegno. Secondo il quindicesimo rapporto sulla violenza di genere in Toscana realizzato dall’Osservatorio sociale regionale, a Firenze, dal 2006 al 2022, ci sono stati 34 femminicidi, di cui 27 hanno riguardato italiane e 7 straniere. L’autore della violenza è quasi sempre una persona con cui la vittima ha un legame affettivo: dai dati dell’ultimo triennio a cura di Artemisia, nel 51-55% dei casi è il partner, nel 25-39% l’ex, nel 17-21% un familiare o conoscente.

Un tragico film, ormai visto fin troppe volte.