"I nostri fiumi a livelli drammatici"

L’allarme degli esperti "Il 70% delle acque dell’Arno vengono da Bilancino"

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"La siccità è dovuta alla mancanza di acqua, perché piove male, ci sono momenti in cui non piove e altri in cui ne viene troppa. A questo poi si aggiunge uno stato di degradazione dei nostri suoli dovuto al depauperamento di sostanza organica che è essenziale per trattenere l’acqua. Si stima che negli ultimi 40 anni il terreno abbia perso il 30% della sua capacità di ritenzione idrica, per cui il terreno non trattiene più acqua". Lo ha detto Marcello Pagliai accademico dei Georgofili, in occasione del convegno ‘La gestione della risorsa idrica in agricolturà, promosso dall’Accademia dei Georgofili ieri a Firenze. "L’

acqua - ha aggiunto Pagliai - deve essere stoccata. Bisogna tornare alle vecchie pratiche, ai laghetti collinari degli anni ‘60 o alle vecchie cisterne che avevamo nel secolo scorso".

"Le portate dei fiumi toscani sono ridotte a livelli drammatici. Il drammatico che non si vede è il fiume Sieve perché prende le acque dell’invaso di Bilancino. Bilancino cede l’acqua alla Sieve che a sua volta cede l’acqua all’Arno. Il 70% dell’acqua dell’Arno viene dall’invaso di Bilancino", ha aggiunto Marco Bottino, presidente di Anbi Toscana. "Ma per fare l’invaso - ha ricordato Bottino - è andato in galera un presidente di Regione ed è caduta una giunta regionale nel 1990. Ovviamente un processo che poi si è risolto nel niente. Quell’invaso che è costato molto politicamente ha raggiunto quest’anno il suo record di riempimento: ha 69 milioni di metri cubi, è un invaso dove si naviga, dove si pesca, ha spiagge, è il mare di Firenze".

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