ALESSANDRO PISTOLESI
Cronaca

"I minori e la dipendenza: casi in crescita"

Problematici, spesso violenti, in ogni caso refrattari a farsi aiutare: sono sempre di più i giovanissimi che cadono nel baratro...

È in aumento il numero dei giovani con problemi di tossicodipendenza che sono seguiti dal Serd di Firenze (foto d’archivio)

È in aumento il numero dei giovani con problemi di tossicodipendenza che sono seguiti dal Serd di Firenze (foto d’archivio)

Problematici, spesso violenti, in ogni caso refrattari a farsi aiutare: sono sempre di più i giovanissimi che cadono nel baratro della droga. A inquadrare il fenomeno è Adriana Iozzi, direttrice del Serd di Firenze. I numeri sono allarmanti: "Nel 2024 si sono rivolte a noi 1.553 persone con problemi di dipendenza da sostanze stupefacenti, ma il dato si ferma a novembre", chiarisce la direttrice. In pratica, di media, quattro persone e mezzo al giorno. "Abbiamo seguito 422 utenti tra i 13 e i 29 anni – riprende la responsabile –, è la fascia più colpita".

Tra loro anche 83 minorenni: "I più giovani iniziano a 13 anni, sono ragazzini che non hanno sviluppato ancora una vera e propria dipendenza ma presentano disturbi in quanto consumatori di lieve o media gravità. Sono 150 invece i ragazzi seguiti tra i 19 e i 24 anni, il numero sale a 189 casi nella fascia 25-29 anni". La sostanza più abusata è la cannabis. Ma non l’unica: "Il più delle volte ci troviamo a trattare adolescenti che fanno uso di più sostanze – mette in guardia la direttrice del Serd –. Il fenomeno del multiconsumo è in aumento: la cocaina va per la maggiore tra gli adolescenti ma è frequente anche l’abuso da psicofarmaci non prescritti".

Uscire dal tunnel della droga richiede tempo, impegno e percorsi di riabilitazione personalizzati: "I ragazzi più problematici di solito sono i minori stranieri non accompagnati, perché sono sempre molto diffidenti, si chiudono in loro stessi e creano problemi nelle strutture con atteggiamenti anche simil-delinquenziali". Più è grave il disturbo e più è lungo e complesso l’iter di recupero: "Molto spesso si tratta di giovani che non hanno alcuna percezione del rischio – spiega la direttrice del Serd –. Alcuni di questi ragazzi arrivano da noi attraverso i servizi sociali oppure tramite i colleghi del Meyer, ma non sono facili da agganciare, soprattutto se non c’è una famiglia alle spalle che agevola il percorso".

Per intercettare questo mondo ’sommerso’ di minori, i servizi per le dipendenze hanno attivato il progetto ’Spazio Giò’ per avvicinarsi ancora di più agli adolescenti. Si tratta di quattro sportelli aperti nelle Case di Comunità di Morgagni, Dalla Piccola e Le Piagge oltre al presidio Gramsci di Sesto. "La rete con le Case di comunità è strategica – osserva Iozzi –. L’intervento precoce è fondamentale, dobbiamo intervenire prima che il disturbo diventi grave".

Alessandro Pistolesi