REDAZIONE FIRENZE

I libri di Marco di nuovo in fiamme: "Non ho parole, voglio la verità". Municipale sulle tracce del piromane

Per la seconda volta in poco tempo è stato acceso un rogo al book sharing del libraio senza fissa dimora. Indignazione della sindaca Funaro: "Colpita la fragilità", e FdI chiede la chiusura notturna del sottopasso.

Per la seconda volta in poco tempo è stato acceso un rogo al book sharing del libraio senza fissa dimora. Indignazione della sindaca Funaro: "Colpita la fragilità", e FdI chiede la chiusura notturna del sottopasso.

Per la seconda volta in poco tempo è stato acceso un rogo al book sharing del libraio senza fissa dimora. Indignazione della sindaca Funaro: "Colpita la fragilità", e FdI chiede la chiusura notturna del sottopasso.

di Gabriele ManfrinFIRENZE"E’ tutto distrutto, non ho più parole. La rabbia è forte ma io non mollo", ha ancora la voce rotta dall’incredulità, Marco, il libraio 41enne del sottopasso delle Cure, dopo che l’incendio (il secondo in poco tempo) divampato nella notte tra martedì e mercoledì si è divorato centinaia dei suoi volumi. Il mattino dopo, nell’attraversamento, l’aria è ancora irrespirabile: l’odore di bruciato si mescola all’umidità. Le luci rosse d’emergenza, attivate dall’incendio, si riflettono nelle pozze d’acqua. Il sottopasso è zuppo: i vigili del fuoco, intorno alle tre, sono intervenuti per domare le fiamme e mettere in salvo i clochard che lì trovano riparo durante la notte. Le tracce fanno pensare a un vero e proprio assalto: scaffali distrutti, libri bruciati e lanciati ovunque.

È il secondo in poco più di un mese, il 28 marzo la libreria era stata data alle fiamme generando lo sdegno e la solidarietà del quartiere. Questa volta, però, sono stati presi di mira anche i giacigli dei senza fissa dimora. "Non ho idea di chi possa essere stato. La speranza è che le forze dell’ordine lo trovino". Nella voce di Marco si sente la frustrazione: quel miscuglio di rassegnazione e impotenza di chi, per colpa altrui, non può essere padrone del proprio destino. Sull’incendio sta indagando la polizia municipale, sono al vaglio le telecamere di videosorveglianza della piazza e soprattutto le testimonianze di chi era nelle vicinanze in quel momendo. Gli agenti potrebbero avere già un’idea sul responsabile: l’ipotesi è che qualcuno abbia voluto fargli uno sfregio.

La storia di Marco è ormai da tempo sotto i riflettori, da quando segue un percorso di reinserimento socio-lavorativo, con un nuovo banco al mercato e l’aiuto delle associazioni. L’incendio ha scatenato un’ondata di indignazione. La sindaca Funaro è intervenuta condannando il gesto: "Andare a colpire Marco – dice – è come colpire la fragilità in generale. Ed è già la seconda volta. Gli agenti della Municipale sono al lavoro per le verifiche". Per il consigliere di Spc Palagi, le risposte solidali sono utili, ma da sole non bastano: "Da un anno chiediamo un nuovo modo di confrontarsi con la povertà, accompagnando le risposte che si attivano in contesti di emergenza. Troppo ci si appoggia su carità e buoni sentimenti, invece che su interventi strutturali". Fratelli d’Italia coglie l’occasione per annunciare una mozione per chiudere il sottopasso nelle ore notturne: "Per combattere il degrado sembra l’unica soluzione – si legge in una nota – chiudere i cancelli da tutti i lati, da mezzanotte alle cinque". Intanto, nell’attraversamento, resta l’odore acre di bruciato, a sottolineare la gravità del gesto. Perché – come scriveva il poeta tedesco Heinrich Heine – "Là dove si bruciano i libri, si finisce per bruciare anche gli uomini".