REDAZIONE FIRENZE

I doni dei bambini ai passanti

"Per te". Dicono che è "per te". E non chiedono nulla in cambio. E ti allungano un regalino di Natale con quelle mani piccole e rosa. Minuscole, inevitabilmente bambine, eppure antiche perché pulite e ancora lontane dalle frenesie digitali e dalle scorie faticose di questi tempi vigliacchi e balordi, ancora capaci solo di pensare, inventare e costruire, con l’ingegno semplice degli anni verdi, una cosa bella e colorata come un giocattolo che diventa in automatico dono.

Dare senza chiedere. Che lezione dai bambini dell’Isolotto che anche quest’anno hanno fabbricato dei piccoli balocchi, addobbi di Natale, da regalare ai passanti. Sono i regali di Greta, di Liban, di Mia, di Gregorio, di Mariangela germogli d’uomo e di donna di 3,4, 5 anni a esagerare. Tutti iscritti alla scuola d’infanzia comunale Viani, nel cuore del rione, via Torcicoda. "Donare è il vero spirito del Natale" recita il volantino appeso fuori dalla scuola.

"Il disagio di questi nostri tempi non è figlio della miseria, ma della velocità"

ci ammoniva ieri sulle pagine de La Nazione lo psichiatra Pierluigi Cabras raccontando come l’ansia di correre ci abbia portato in un canale buio dove non c’è più tempo per l’educazione, il rispetto, l’attenzione.

Ed ecco che una piccola grande risposta arriva proprio da questi bambini la cui unica corsa può essere al massimo quella del ’nascondino’ e le cui uniche malizie possono essere l’uso del pennarello rosso al posto di quello giallo per fare un disegno più bello del compagno di banco. Grazie piccoli di questi regali. E’ "per te" ci avete detto e noi siamo quasi in difficoltà a dirvi che è "per voi" questo mondo di oggi.

Ma forse c’è ancora tempo per cambiarlo.

Emanuele Baldi