
I circoli Arci si ribellano al Comune "Via l’ordinanza contro Il Molino"
Non si placa la polemica sull’ordinanza, a firma del sindaco Riccardo Prestini, che ha disposto la chiusura del circolo Arci Il Molino alle 21 dopo una serie di segnalazioni che sarebbero arrivate al Comune sul rumore prodotto dalle attività serali. A ribadire il ruolo e l’importanza come "presidio sociale" di queste strutture sono proprio, in una nota congiunta, gli stessi circoli Arci del territorio affiliati a Arci Firenze: insieme a Il Molino, la Casa del popolo di Calenzano, il circolo La Vedetta di Settimello, il circolo La Fogliaia e la stessa ‘casa madre’ Arci Firenze. "Nonostante due anni di chiusure e le difficoltà oggi rappresentate dall’aumento crescente dei costi energetici e di gestione – sottolineano – siamo con orgoglio a ribadire che i circoli Arci vogliono continuare a essere tutto questo, e per questo vogliono essere tutelati anche dalle istituzioni con cui ogni giorno si confrontano e con le quali spesso collaborano con progettualità importanti ed ambiziose, finalizzate a rendere un posto migliore quello che abitiamo. Il valore sociale dei nostri presidi deve essere preservato ogni giorno e vorremmo che anche le istituzioni fossero al nostro fianco a valorizzarlo". Un appello nato come forma di solidarietà al circolo chiuso in anticipo ma che, in realtà, vuole essere anche una stoccata e un invito all’amministrazione calenzanese a riconoscere e valorizzare il ruolo aggregativo e sociale di queste strutture: "Quando la nostra vicenda è diventata di dominio pubblico – dice Sandro Ferri, presidente del circolo Il Molino – ci è arrivata la vicinanza degli altri circoli, ma in realtà l’obiettivo, a parte l’episodio specifico, è quella di ribadire la centralità di queste esperienze. Per quanto ci riguarda speriamo che la nostra vicenda possa risolversi nell’arco di pochi giorni perché le nuove rilevazioni di Arpat, a quanto ci risulta, sono già state trasmesse al Comune. A maggio incontreremo l’amministrazione comunale anche per buttare giù una sorta di vademecum per i circoli perché, nel rispetto delle regole, si possa salvaguardare l’attività di queste realtà del territorio".
Sandra Nistri