
I cento bambini di McCurry Contro sfruttamento e guerra
Un dialogo sui bambini, sull’infanzia, su ciò che c’è di bello e su cui invece si deve molto lavorare. E dunque lavoro minorile, diritti negati, mancata scolarizzazione. In occasione della mostra ‘Steve McCurry Children’, il 14 settembre (ore 18) il Museo degli Innocenti ospita la lectio magistralis del noto fotografo americano Steve McCurry che intratterrà il pubblico insieme al giornalista e conduttore del Tg di La7 Luca Speciale. La Lectio è ad ingresso libero, sino a esaurimento posti: per l’occasione la mostra sarà eccezionalmente aperta fino alle ore 20.30. E il giorno successivo, dalle ore 10, McCurry sarà disponibile al bookshop della mostra per autografare i volumi in vendita.
La mostra ‘Steve McCurry Children’ – fino all’8 ottobre - è curata da Biba Giacchetti con Melissa Camilli del team di SudEst57, con il patrocinio del Comune di Firenze, in collaborazione con l’Istituto degli Innocenti: è prodotta e organizzata da Civita Mostre e Musei con In Your Event by Cristoforo SCS e realizzata con il supporto di Unicoop Firenze, I Gigli e Mercato Centrale. Quando si parla di McCurry a tutti viene in mente l’immagine della ragazza afgana, forse il manifesto più importante della sua fotografia, con l’elemento umano che resta sempre centrale. In realtà però parliamo di un genio a tutto tondo, capace di raccontare conflitti, tradizioni antiche e usanze contemporanee, di descrivere al meglio culture che non ci sono più o stanno scomparendo. Il tutto con una facilità d’esecuzione impressionante. Non è un caso che McCurry si stato insignito di alcuni tra i più importanti premi della fotografia, inclusa la Robert Capa Gold Medal e il premio della National Press Photographers: per quattro volte ha ricevuto il primo premio del concorso World Press Photo.
Nel 2019 è stato inserito nella International Photography Hall of Fame. E il ministro della cultura francese lo ha nominato cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere e, più recentemente, la Royal Photographic Society di Londra gli ha conferito la Centenary Medal for Lifetime Achievement. Insomma, per esperti di fotografia contemporanea e non solo, si tratta di un’occasione da non perdere. Perché un conto è trovarsi di fronte alla mostra, riflettere su tecniche e arte, un altro è invece aver l’opportunità di ascoltare direttamente come nasce una delle voci piu` autorevoli della fotografia contemporanea.
Niccolò Gramigni