Stamani, nella festa di san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e dei comunicatori, l’Ucsi della Toscana (Unione cattolica stampa italiana) propone un momento formativo che, come da tradizione, si svolge alla Gonzaga University di Firenze (via Giorgio La Pira, 11/13).
Quest’anno l’iniziativa vuole essere un approfondimento sui 70 anni della televisione in Italia. Sarà un momento anche per ricordare la figura di Massimo Lucchesi, giornalista cattolico che ha dato tanto alla professione e all’Ucsi e che ha presieduto anche l’Ordine regionale. Per tanti anni alla Rai, Lucchesi ha sempre inteso la professione come comunicazione sociale, con il fine ultimo, anche in contesti leggeri come l’enogastronomia, di mettere in primo piano le persone e i loro territori. Sotto il profilo spirituale, Massimo ha lasciato profonde riflessioni in alcuni saggi pubblicati nel corso degli anni.
Alle 9,30 i saluti introduttivi di Giampaolo Marchini, presidente Ordine dei giornalisti della Toscana, e di Sara Bessi, presidente Ucsi Toscana. Il momento dedicato a Massimo Lucchesi prevede i ricordi di monsignor Riccardo Fontana, vescovo emerito di Arezzo, Cortona e Sansepolcro; di Luca Collodi, giornalista di Radio Vaticana, e di Antonio Lovascio, già vicedirettore de La Nazione, attualmente direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali dell’arcidiocesi di Firenze. Seguiranno l’intervento di Andrea Fagioli, critico di “Avvenire“ sul tema “La televisione, nuovi media e piattaforme. Il piccolo schermo riuscirà a sopravvivere anche questa volta?“ e la tavola rotonda su “Il giornalismo televisivo tra spettacolo e informazione. Quale futuro per la tv generalista locale e nazionale“, con la partecipazione di Luigi Bardelli, direttore di Tvl e presidente consorzio Aeranti-Corallo e di Federico Monechi, giornalista della Tgr Toscana. Coordina Antonello Riccelli, di Telegranducato e consigliere nazionale Ucsi. Nel primo pomeriggio, intorno alle 15,30, il consulente ecclesiale dell’Ucsi Toscana, don Alessandro Andreini, celebrerà la Messa in suffragio di Massimo Lucchesi.