
Due anni fa con l’arrivo del primo figlio Iacopo Fabbrini, un quarantenne fiorentino con un lavoro da impiegato nella zona della stazione, ha cambiato la sua automobile. Il suo scooter, il mezzo che di solito usa per gli spostamenti, non era più adatto ad accogliere la famiglia che nel frattempo era diventata più numerosa. Come nemmeno la sua auto, troppo piccola per rispettare tutte le accortezze che bisogna avere con i minori a bordo. Quindi ha deciso di cambiarla e prenderne una più comoda per accogliere tutto il nucleo familiare. "Così due anni fa ho acquistato un’automobile diesel Euro 5 di seconda mano anche perché mi serve solo per gli spostamenti con la mia famiglia in quando io per andare a lavorare continuo a usare il mio motorino. Ma se dovesse entrare in vigore lo stop mi toccherà cambiarla di nuovo" racconta Fabbrini. Che è chiaro: "In due anni non ho ancora ammortizzato i costi sostenuti, inoltre ho pagato il bollo, l’assicurazione, la revisione. Sono tutte spese che alla fine dell’anno pesano" dice. Il rischio per Fabbrini e la sua famiglia è di non poter più utilizzare l’auto: "Viviamo a Coverciano, il weekend ma anche in settimana spesso ci muoviamo per andare in centro o sbrigare alcune commissioni ma in questo modo siamo completamente tagliati fuori. Io non posso portare mia moglie e mio figlio con me in motorino, ho bisogno della macchina per spostarmi. Ma, dovesse entrare in vigore il provvedimento, mi ritroverei con un’automobile, acquistata solo due anni fa, del tutto inutilizzabile".
Per il 40enne anche eventuali incentivi, almeno nel suo caso, non risolverebbero il problema. "Servirebbero solo a coprire una parte del costo che andrei a sostenere e questo a soli due anni di distanza da un costo che ho già sostenuto. Tra l’altro i prezzi delle automobili sono saliti e non è nemmeno facile poterle avere in tempi rapidi". Per Fabbrini quindi, più che le misure di sostegno che nel lungo periodo potrebbero essere comunque utili, "l’unica soluzione che potrebbe aiutare tante famiglie e persone nella mia stessa situazione – le sue parole - potrebbe essere quella di posticipare lo stop e fare già da ora una campagna di informazione capillare".
Rossella Conte