REDAZIONE FIRENZE

Ha 101 anni e scrive libri Gli interessa solo il futuro

Umberto Bencic ha appena completato un volume dedicato al mondo che verrà. Nato a Pola nel 1921, ha trascritto in migliaia di pagine la sua esistenza

La sua vita sembra uscita da un romanzo di avventure, e lui stesso l’ha voluta raccontare riempiendo pagine e pagine. Ne sono nati una trentina di libri, di cui 15 pubblicati. L’instancabile penna ha 101 anni, si chiama Umberto Bencic ed è ospite della Rsa Villa Serena. La sua ultima fatica, "Il domani che verrà", è scritta su cinque agende che ha consegnato al sindaco Paolo Pomponi e all’assessore alla cultura Rachele Di Frisca durante un incontro alla Rsa. "Parla di ciò che ci aspetta quando non ci saranno più le tradizionali fonti energetiche come carbone, metano e petrolio – dice Bencic – Avremo solo generatori naturali, niente più pali o tralicci, tutte le linee saranno interrate e infinite. Quello che mi interessa è il futuro, non il passato". Il manoscritto, preso in consegna dall’assessore, è in cerca di un editore. L’intenzione dell’amministrazione montaionese è rendere omaggio a questo straordinario ‘concittadino’ con un evento dove saranno presentati i suoi libri, che entreranno a far parte del patrimonio della biblioteca comunale. Umberto Bencic è nato il 16 marzo 1921 a Pola, in Istria, all’epoca territorio italiano. La sua vita è stata segnata anche da momenti molto drammatici. Ha combattuto la seconda guerra mondiale con l’esercito italiano e ha partecipato alla resistenza partigiana della Jugoslavia contro la Germania nazista. Al termine del conflitto è tornato a vivere nella sua città natale. Nel 1951, perseguitato dal regime comunista jugoslavo, viene recluso nell’isola carcere di Gola Otok (oggi in Croazia), un campo di concentramento durissimo dove venivano applicate spietate forme di tortura fisica e psicologica, volte a ‘rieducare’ politicamente i prigionieri.

Umberto è sopravvissuto anche a questa durissima esperienza e negli anni successivi è riuscito a emigrare in Australia, dove ha iniziato una nuova vita. Sposato, è rimasto presto vedovo,con un figlio. Il suo destino lo ha portato a girare per il mondo, a fare tanti lavori. Negli ultimi anni ha vissuto a Suvereto. Recentemente le sue condizioni di salute sono peggiorate e dallo scorso settembre è stato inserito a Villa Serena. Ha iniziato a scrivere da adulto, intorno ai 60 anni, con il nome di Albert. "Incontrare Umberto è sempre una meravigliosa esperienza che regala emozioni impagabili - dice il sindaco Pomponi - Grazie a tutte le operatrici di Villa Serena che si prendono cura con passione e amore di Umberto e di tutti gli altri residenti della nostra casa di riposo. Un grazie particolare a Debora Scarselli per aver organizzato questo incontro che avrà un seguito".

Irene Puccioni