Guerra di bande davanti al Maggio Lancio di pietre, bambini a rischio

Scontro tra ciclabile e tramvia, nel traffico, all’ingresso dei ragazzini alle prove di uno spettacolo

FIRENZE

Una sassaiola tra la pista ciclabile e i binari della tramvia, in mezzo al traffico di macchine e scooter. Una grandinata di pietre tirate da 3-4 inseguitori per colpire un gruppo in fuga, all’altezza del Maggio, ieri, dove alle 8.30 si erano dati appuntamento all’ingresso circa cento bambini, coi loro genitori, per le prove dello spettacolo di ’Venti Lucenti’. Stavano arrivando lì e infatti in diversi si sono trovati in mezzo. E’ l’ultima pagina delle tante, troppe, di un brutto ’libro’ che i fiorentini non vorrebbero leggere e invece sono costretti a sfogliare. Testimoni impotenti della rissa o resa dei conti diuturna o notturna: per una rapina, un furto, uno spaccio di droga di piccolo cabotaggio. Impotenti e vittime. Costretti al degrado e all’invibilità della zona. E a buscarle: una donna sui quaranta si è presa una sassata su una caviglia. Poca roba, ma il segno che il tollerabile non è più tollerabile. Che non si andare oltre, aspettando quasi rassegnati il dramma.

Le Cascine e piazza Vittorio Veneto, con la Stazione, epicentro di violenze quotidiani dei cani sciolti. La Questura conferma la segnalazione ricevuta alle 8,13: peruviano aggredito per il telefonino. Più generiche le notizie sulla rissa culminata nella sassaiola. Vediamo in parte cosa è accaduto tramite le testimonianze raccolte sul posto.

"Babbo, ma che cosa sta succedendo?". E’ lo sconcerto di un bambino di 8-9 di fronte alla gragnuola di sassi. In anni neppure tanto lontani una ’regola’ e una certezza c’erano: Cascine di giorno appannaggio del popolo. Dal crepuscolo in poi, market della prostituzione e rodei a luci rosse. "Questa mattina (ieri, ndc) – raccontano Edoardo Sabatini e Irene Mavrocchi, figlio di 9 anni – la mia compagna si è ritrovata coinvolta nell’ennesima rissa a colpi di sassi. Alle 8:50 abbiamo segnalato la situazione alla Municipale e chiesto la loro presenza all’uscita, alle 12:30. Ci hanno risposto che non sapevano dove sarebbero state le pattuglie a quell’ora. La situazione è nota da anni: non si può passeggiare di primo mattino, si trovano tappeti di vetri rotti. Di notte si rischia. Non è dato capire quali intenzioni abbiano le istituzioni. Sembra che vi abbiano rinunciato. Nessuno vuole prendersi il costo politico di provvedimenti impopolari? E anche ai fiorentini sembra non freghi nulla della situazione allucinante. Non ne possiamo più".

Rachele Granchi aveva affidato al marito il compito di portare loro figlio al Maggio. "Mio marito ha parcheggiato diciamo al Club Sportivo, arrivati all’ingresso del teatro hanno visto sulla pista ciclabile questa scena bruttissima e pericolosa tra bande rivali di diverse etnie: piovevano sassi da ogni dove e su ogni cosa. I duellanti erano incuranti di persone, bambini, macchine in sosta e continuavano a lanciare". Si chiede Rachele "perché io fiorentina di nascita devo avere paura ad andare a qualsiasi ora del giorno (la notte non la considero nemmeno!) alle Cascine e zone limitrofe? Spero solo che i bambini che hanno assistito alla guerriglia non siamo rimasti intimoriti. Siamo stanchi di questa situazione l’Isolotto è zona di spaccio a cielo aperto e le Cascine totalmente in mano a una feccia. Basta! Noi fiorentini rivogliamo vivere la nostra città!". Anche Andrea Deplano, 56 anni, portava sua figlia di 8 anni alle prove. "Non ho visto la sassaiola, ma andando verso il teatro due peruviani che venivano incontro con una bottiglia rotta.. Il 5 giugno alle 20 ci sarà la recita: e a quell’ora li sarà come di consueto zona di guerra. Ho scritto una mail al sindaco".

giovanni spano

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