Treno fermo e pendolari prigionieri: odissea tra Figline Valdarno e Firenze

Accade nella mattina di mercoledì 28 febbraio. Le proteste della Regione Toscana

Un treno di pendolari

Un treno di pendolari

Figline Valdarno (Firenze), 28 febbraio 2024 – Odissea per i pendolari su un treno. A causa di un guasto, il treno regionale 4070 si è bloccato stamani poco dopo la stazione di Figline, creando forti disagi ai pendolari che erano diretti a Firenze e che sono rimasti al chiuso, nei vagoni, per troppo tempo. Così in una nota la Regione Toscana il cui assessore ai trasporti Stefano Baccelli ha duramente criticato Fs: «Il disagio provocato stamani da Rfi e Trenitalia a Figline è indegno di un Paese civile», ha commentato.

«Mi diranno - ha poi detto - che la Toscana non ha titolo per farsi sentire, dal momento che il Regionale 4070 compete alla Regione Umbria. Nonostante questo - ha spiegato Baccelli- , io intervengo, perché tra gli utenti che ancora una volta fanno le spese della palese disorganizzazione dei gestori ci sono centinaia di cittadini toscani, tenuti bloccati su un treno che non è andato più né avanti né indietro, senza comunicazioni chiare e comprensibili a bordo. L'ho detto e lo ripeto: le sanzioni che comminiamo ogni anno per milioni di euro non risolvono il problema. Mentre i nostri uffici sono impegnati a fornire tutta l'assistenza possibile agli utenti toscani pur nei limiti delle nostre competenze, ho già chiamato il mio collega umbro Enrico Melasecche per fare squadra e affrontare insieme il problema del 4070. Non solo: visto che i vertici regionali dimostrano di non avere autonomia decisionale rispetto ai disagi dell'Aretina, è giunta l'ora di invitare a Firenze l'ing.Corradi e l'ing.Strisciuglio, vertici nazionali di Trenitalia e Rfi. La Regione Toscana - ha concluso l'assessore - investe 240 milioni all'anno, cifra in virtù della quale pretendiamo un servizio del tutto soddisfacente a giudizio di chi, i treni, li prende. Il 2025 ci consentirà finalmente di mettere mano al contratto vigente: non sarebbe male che anche il giudizio dei nostri utenti incidesse sul sistema sanzionatorio».