Lavoro, il green pass non va di moda. Per adesso

Le griffe aspettano le decisioni del governo. Prada lancia un questionario per i dipendenti, i sindacati approvano. Gucci in attesa

Controllo del green pass

Controllo del green pass

Scandicci (Firenze), 7 settembre 2021 - Green pass in azienda, grandi manovre anche tra le griffe del distretto della moda. A Scandicci le maison più importanti si stanno muovendo per il vero rientro al lavoro dopo le ferie. C’è ancora indecisione se rendere obbligatorio il green pass, non solo nelle aree mensa. La prima mossa è stata di Prada, che sul territorio scandiccese conta due sedi. La prima, quella più importante ed evidente si trova in via Pisana, nell’ex capannone di Moranduzzo, la seconda è in via delle Fonti. Come per la casa madre di Arezzo, anche per quella di Scandicci, il patron Patrizio Bertelli ha introdotto un questionario interno, relativo alla situazione vaccinale, che i lavoratori dovranno compilare e consegnare.

Controllo del green pass
Controllo del green pass

Prada, per il momento, non ha reso obbligatorio il green pass per tutti i lavoratori, ma da ieri chi non lo ha entra in azienda dopo essersi sottoposto a un tampone settimanale, in modo da tenere alto il livello di sicurezza. Considerate le polemiche relative alla decisione del questionario, il sindacato ha scelto la linea morbida: dopo il confronto con la direzione aziendale del gruppo i rappresentanti dei lavoratori hanno difatti giudicato il questionario "un’iniziativa volta esclusivamente alla tutela della salute collettiva, fatta nel rispetto di tutte le normative vigenti sulla privacy e a uso esclusivo del competente medico aziendale quale unico soggetto autorizzato sia a richiedere informazioni che a detenerne il possesso".

Certo è dunque che, fino a quando non ci sarà da parte del governo un provvedimento legislativo sull’obbligo vaccinale, le aziende si stanno muovendo in ordine sparso. L’altro grande colosso, Gucci, è ancora in stand by. Gucci è forse la griffe più presente a Scandicci, con il quartier generale in via Don Perosi e un altro insediamento imponente in via delle Nazioni Unite. In entrambe le sedi, per il momento, non sono arrivate indicazioni o prescrizioni: l’azienda sta ancora monitorando la situazione, ed anche aspettando le decisioni del governo.

Se i colossi sono in stand by, figurarsi i piccoli. L’esercito di contoterzisti, artigiani e imprese è anch’esso fermo, in attesa di capire quali normative sono in arrivo, per poi agire di coseguenza. "Qualora il governo dovesse decidersi a emanare un provvedimento per l’accesso ai posti di lavoro – ha detto il responsabile Cna Scandicci, Simone Balducci – gli artigiani non avranno problemi ad adeguarsi. Certo non mancano perplessità, visto che il green pass non garantisce l’immunità dal contagio. A oggi, in azienda, ritengo siano molto più efficaci i dispositivi che abbiamo usato fino a ora: mascherine indossate e sicuramente igiene profonda delle mani, unite certo al buon senso dei dipendenti e di tutti noi che entriamo in azienda ogni mattina".  

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