Grandi opere, dossier dei 5 Stelle: Firenze rischia lo stallo / SONDAGGIO

I cantieri fiorentini finiscono sul tavolo del nuovo governo. I dirigenti toscani al ministro Toninelli: «Fermiamo tutto»

Giacomo Giannarelli, capogruppo in Regione del M5s

Giacomo Giannarelli, capogruppo in Regione del M5s

Firenze, 7 giugno 2018 - Il nodo Tav  può andare in pensione, l’aeroporto Vespucci dev’essere messo in sicurezza, ma addio al masterplan di sviluppo. Questa è in estrema sintesi la situazione sulle due infrastrutture di maggior rilievo che a Firenze, dopo un trentennio di stop and go, stanno per cominciare a plasmare la loro nuova vita: cantieri per lo svilupo, ha detto sin qui il Pd, ma non solo, e la classe dirigente fiorentina, spesso affiancata dalle categorie economiche. Ma nel dossier che i cinquestelle toscani stanno completando per consegnarlo nelle mani del nuovo ministro per le Infrastrutture e i trasporti, il 5 stelle Danilo Toninelli, la fotografia ha tutt’altri colori.

 

 

Giacomo Giannarelli, il capogruppo in consiglio regionale del M5s, è l’incaricato alla redazione del librone, in collaborazione con i colleghi della Regione e del Comune. Avverte subito che lo spirito del lavoro «non è quello del distruggere per partito preso», ma del «comprendere di quali opere la città e i cittadini abbiano veramente bisogno». Per una crescita felice, quindi ecosostenibile. Si comincia dalla Tav, ma nel dossier ci sono anche aeroporto, tramvia e termovalorizzatore. Rischia di essere spazzato via definitivamente il completamento del passante fiorentino dell’Alta Velocità. Perché il tunnel che sventra Firenze non è necessario allo sviluppo e di conseguenza diventa inutile la stazione Foster agli ex Macelli. «L’Alta Velocità a Firenze c’è già, sottoattraversare la città sarebbe un rischio inutile», spiega il consigliere del Pegaso. Che fa pure due conti. Già che per scavare il camerone della Foster «è stato speso un miliardo». E ora cosa ne facciamo? Per garantirne il migliore utilizzo i cinquestelle contano di poter lanciare un concorso internazionale di idee. Salutando tutto il lavoro fatto nella project review di due anni fa, cui dette impulso il sindaco Dario Nardella. L’idea della mini Foster e dell’hub per i bus che era stato ipotizzato, per Giannarelli «è una delle tante idee butatte lì senza capo né coda».

Il capogruppo in regione dice «nì» alle nuove linee di tramvia: cioè è d’accordo sul fatto che si debba completare il sistema tramviario però tenendo conto delle nuove tecnologie che consentono di attenuare significativamente l’impatto di pali e fili aerei. Ma sulla tramvia («un disastro», dice) è la vicepresidente del consiglio comunale, la 5 stelle Silvia Noferi che torna sui temi lanciati in aula lunedì scorso: cioè che non si fanno i conti senza l’oste e che l’oste ora ha cinque stelle da spendere. A chi ha avvertito le sue parole come una minaccia manda a dire «che sinora sindaco e giunta si sono approfittati di non avere un contraddittorio, governando incuranti delle istanze che vengono dal territorio in materia di salvaguardia sanitaria e ambientale».

Quanto all’aeroporto, la campana pentastellata suona a morto. Si torna indientro nel tempo. La proposta, nel dossier, parla di potenziamento dello scalo pisano e di declasamento del fiorentino a city airport. Addio al masterplan di sviluppo che ne prevede la crescita continua sino al 2029. «La pista di 2.400 metri non è prevista in nessun documento urbanistico», spiega Giannarelli. E comunque il problema si risolve prima, visto che per attuare le 142 prescrizioni previste dalla commissione ministeriale sarebbe necessario un investimento gigantesco, a partire dall’interramento dell’ultimo tratto dell’autostrada A11 Firenze-Mare e dalla realizzazione del lago di Peretola. La pista, insomma, può restare quella di adesso. L’essenziale è che venga messo l’aeroporto in sicurezza rispettando le prescrizioni del 2002 ancora valide ma mai attuate, a tutela della salute di tutti. Lo sviluppo? «E’ garantito dal rafforzamento della linea ferroviaria diretta per lo scalo pisano».

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