CLAUDIO
Cronaca

Gli immobili che arrivano in eredità

Claudio

Miceli

Nel caso di trasferimento di immobile per successione, oggetto di ristrutturazione, la detrazione Irpef viene trasmessa, esclusivamente all’erede che conserva la detenzione materiale e diretta del bene, ovvero la detrazione spetta agli eredi che possono disporre dell’immobile a proprio piacimento, a prescindere dalla destinazione dell’immobile ad abitazione principale. L’Agenzia delle entrate ha più volte chiarito il perimetro di spettanza agli eredi delle ristrutturazioni edilizie residue di spettanza degli eredi. Con la Circolare n 7E del 04.04.2017 aveva fornito chiarimenti sulla dichiarazione dei redditi e sugli oneri detraibili e più precisamente sul tema in oggetto aveva chiarito che: se l’immobile è locato, la detrazione viene persa e quindi non trasmessa agli eredi, se l’immobile è libero e ci sono più eredi, la detrazione spetta a ciascuno pro-quota, se l’immobile viene utilizzato come abitazione da un erede, nel caso ci siano più eredi, la detrazione spetterà per intero a colui che ci abita, se il coniuge superstite ha rinunciato all’eredità, mantenendo solo il diritto di abitazione, non può usufruire delle residue quote di detrazione, in quanto è venuta meno la condizione di erede. La condizione della detenzione del bene deve sussistere non soltanto per l’anno di accettazione dell’eredità ma anche per ciascun anno per il quale si vuole fruire delle residue rate di detrazione. Con una circolare è stato chiarito che la ’detenzione materiale e diretta del bene’, cui è subordinata la possibilità di continuare a fruire della detrazione da parte dell’erede, sussiste qualora l’erede assegnatario abbia l’immediata disponibilità del bene, potendo disporre di esso liberamente, a prescindere dalla circostanza che abbia adibito l’immobile ad abitazione principale. Le domande a: commercialista. [email protected]