Gli hotel fanno quadrato "Sei euro per tre stelle? Così s’incentivano i turisti mordi e fuggi"

Associazioni di categoria in campo contro l’aumento dell’imposta "Con le prenotazioni già partite per l’estate i rincari cadranno su di noi". Palazzo Vecchio rassicura: "Stiamo lavorando, il confronto va avanti"

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L’ipotesi di aumento dell’imposta di soggiorno fino a un importo massimo di 10 euro, proposta nata dal deputato Pd (ed ex assessore di Palazzo Vecchio) Federico Gianassi, proprio non accontenta albergatori e qualche categoria economica. Le lamentele sono arrivate in occasione della Commissione Sviluppo economico di Palazzo Vecchio, presieduta da Enrico Conti (Pd), una tra le tante riunioni in questo momento tra le parti. Il presidente di Federalberghi Firenze Francesco Bechi ha anche svelato l’ultima ipotesi di tabella tariffaria proposta da Palazzo Vecchio: "L’ultima proposta che ci è stata presentata – ha detto – riguarda una tariffa di soggiorno di sei euro per un albergo a tre stelle. Se noi consideriamo, in bassa stagione, che una camera oscilla tra i 70 e i 90 euro è una bella cifra. Firenze diventerebbe al top a livello europeo, se non mondiale, sull’importo che viene fatto pagare agli ospiti". Bechi ha ribadito che la posizione di Federalberghi "è di perplessità e negatività. Il turismo è un settore che è in ripartenza ma ancora è sofferente". E il rischio è quello di "incentivare i visitatori giornalieri" ed evitare di pernottare. Stefano Rosselli, presidente della Sezione alberghi di Confindustria Firenze, ha aggiunto: "Si parla di ‘ipotesi’ di aumento di imposta di soggiorno ma in realtà questa mi pare più una certezza. È una misura fortemente richiesta da Firenze, una misura che irrompe in un panorama piuttosto critico".

Ha invece sollevato il tema delle tempistiche della decisione Santino Cannamela, presidente di Confesercenti Città di Firenze: "Gli albergatori vivono la loro attività con uno-due stagionalità di anticipo - ha spiegato -. Ci sono prenotazioni fino a giugno, qualcuna anche per l’estate. Con un aumento così repentino per qualche mese di sicuro lo stesso aumento ricade sulle spalle dell’operatore perché le camere sono già state vendute, soprattutto con i gruppi, con una tariffa comprensiva dell’imposta di soggiorno. E quindi in quella differenza è a carico degli albergatori. Noi siamo consapevoli che l’imposta di soggiorno è necessaria ma bisogna stare attenti con gli aumenti repentini".

Anche Confartigianato, attraverso Jacopo Ferretti, nel corso della Commissione ha espresso perplessità: "L’ipotesi di un aumento dell’imposta di soggiorno porterà alla diminuzione del tempo che i turisti trascorreranno a Firenze". L’obiettivo doveva essere quello, ha proseguito, "di non tornare a una città mordi e fuggi perché non è positivo per la città. Qui c’è un clima di incertezza allucinante, tutto sta aumentando".

E per questo la perplessità è evidente. Il confronto è comunque aperto. La partita è del vicesindaco e assessore alla cultura Alessia Bettini e dell’assessore al bilancio Giovanni Bettarini e i confronti sono numerosi, ultimamente settimanali (includendo Commissioni e altre riunioni): "Su questo tema stiamo lavorando – hanno dichiarato -. C’è un confronto aperto con le categorie che sta andando avanti, ci saranno ulteriori incontri nei prossimi giorni e quella sarà la sede per proseguire questo dialogo".

Niccolò Gramigni

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