L’ordine degli avvocati di Firenze interviene ufficialmente per la prima volta nel polverone vaccinazioni, ma lo fa sferrando un attacco diretto alla Regione, responsabile, secondo il presidente Giampiero Cassi (nella foto), di non essere intervenuta "per dire con chiarezza come si erano svolte effettivamente le cose. Ciò non è stato, perché si è preferito adeguarsi alla marea montante, scaricando il comparto giustizia, e in particolare gli avvocati, ma non rendendosi conto che in questo modo la Regione ha di fatto sconfessato anche il proprio operato, che pur era stato legittimo". "La Regione - aggiunge Cassi - sa bene che il Consiglio dell’ordine degli avvocati di Firenze non ha avanzato alcuna richiesta finalizzata a ricevere un trattamento privilegiato". Per questo motivo, per interrompere il "linciaggio mediatico" e la "campagna diffamatoria", aggiunge il presidente, "sarebbe stato sufficiente che Regione Toscana avesse precisato a chiare lettere che la decisione di individuare nel comparto giustizia un servizio essenziale era stata presa a seguito di un’interlocuzione avvenuta tra Regione Toscana e i vertici della Corte di Appello di Firenze".
Le doglianze dell’ordine sono condensate in una lettera indirizzata non solo alla Regione, ma anche, per conoscenza, al Presidente della Repubblica e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Gli avvocati ribadiscono anche la convinzione "che la vaccinazione del comparto giustizia consente di garantire la continuità di un servizio che non è possibile non ritenere essenziale e che deve essere messo in condizione di poter funzionare regolarmente".