MANUELA PLASTINA
Cronaca

Gli accessi sono pochi. Ma la Asl andrà avanti: "Filtro per gli ospedali"

A Torregalli punta massima di 20 persone al giorno, 4 alle Piagge. Adesso si proverà ad aumentare il numero di patologie trattabili . .

L’Asl continua a credere nel modello del Pir (foto archivio)

L’Asl continua a credere nel modello del Pir (foto archivio)

I Pir andranno avanti: la Regione sta aspettando per fine maggio l’ufficialità dei dati finali della sperimentazione di sei mesi iniziata a dicembre. Ma ci sarebbe già l’intenzione di proseguire con la sperimentazione, implementandola. I sei punti di intervento rapido in Toscana, progettati per alleggerire il carico dei pronto soccorso, resteranno gli stessi: ci vuole ancora del tempo, servizi aggiuntivi e una mole di accessi più ampia per poter allargare la rete e pensare di ampliarla ad altre zone.

I numeri a un primo sguardo non sembrano particolarmente esaltanti: 111 accessi ad aprile al Pir delle Piagge (poco meno di 4 al giorno), 364 a Torregalli, con punte massime di 20 persone al giorno. Si tratta di due modelli diversi di Pir: il primo è una sorta di "ambulatorio da città" aperto dalle 8 alle 20 dal lunedì al venerdì, dove i pazienti arrivano dopo essere stati inviati dai medici di famiglia; pochi dalla guardia medica.

Il Pir di Torregalli è invece dentro l’ospedale, lavora negli stessi orari, ma 7 giorni su 7, con pazienti inviati dal triage del pronto soccorso. Il terzo tipo di Pir è attivo ormai da due anni al Serristori di Figline.

Per la direzione sanitaria regionale sono numeri attesi che stanno incrementando mese dopo mese e che "indicano una continuità nell’utilizzo". Ma si può fare di più e lo si farà, per poter dare una mano reale a ridurre il carico di lavoro dei pronto soccorso, a partire da una maggior promozione del servizio e al coinvolgimento della guardia medica (116117). Non solo, l’azienda sanitaria sta valutando anche di dotare i Pir di una diagnostica più adeguata, di allargare il numero di patologie trattatibili nei punti di intervento rapido di potenziare la formazione medica.

Il servizio delle Piagge è già stato implementato, spiegano ancora dalla direzione sanitaria regionale, estendendo agli Aft (aggregazione funzionale territoriale di medici di famiglia) di Rifredi-Castello e Porta a Prato-Puccini la possibilità di inviare pazienti al Pir. Lo stesso punto rapido ora può prendere in carico anche gli ospiti della Rsa la Chiocciola, pazienti fragili a elevato bisogno assistenziale.

Ma il vero impatto del nuovo servizio si misura su Torregalli, dove il triage infermieristico del pronto soccorso smista i pazienti che necessitano di cure a bassa intensità direttamente sul Pir, senza farli entrare nelle attese dell’emergenza. "Qui il Pir mostra di essere una struttura di filtro e presa in carico, in grado di alleggerire il carico assistenziale dei presidi ospedalieri", la valutazione dei tecnici.

Anche in questo caso i numeri non sono elevatissimi, ma aumenteranno, sono sicuri dalla direzione regionale, forte anche dei sondaggi di gradimento: l’86% di chi ha testato il Pir lo giudica "ottimo" e nel 96,43% dei casi le attese di presa in carico sono state inferiori ai 15 minuti. Una rapidità determinata sicuramente anche dai numeri ridotti, ma che la Regione conta diventi il punto di forza dei suoi punti, un modello su cui vuole investire ancora.

Il prossimo passo sarà aumentare l’utenza mantenendo tempi rapidi, una sfida che si giocherà tutta nei prossimi mesi.

Manuela Plastina