Gkn, la macchina dei licenziamenti riparte "Riaprire la trattativa senza questa scadenza"

L’azienda rimanda le 422 lettere agli operai, il ministero convoca le parti per domani. I lavoratori rilanciano la mobilitazione

di Barbara Berti

Alla Gkn di Campi già oggi potrebbe essere un nuovo 9 luglio. Al massimo domani, ma comunque è imminente perché l’azienda non può aspettare. E neppure le tute blu vogliono perdere tempo e chiedono a gran voce l’intervento delle istituzioni. Nella giornata di ieri è arrivata la conferma di ciò che gli operai della fabbrica di semiassi temevano da tempo: la riapertura della procedura di licenziamento, quella scelta aziendale che l’estate scorsa, il 9 luglio appunto, è arrivata come un fulmine a ciel sereno ma che poi il tribunale di Firenze ha reso carta straccia, condannando Gkn Driveline Firenze per comportamento antisindacale.

Da allora i lavoratori sono in presidio permanente, portando avanti una lotta serrata per la difesa del sito industriale e dei posti di lavoro: manifestazioni di piazza, incontri con la gente (il 3 dicembre parte un nuovo ’Insorgiamo tour’), stesura di una proposta di legge sulle delocalizzazioni ed elaborazione di un piano di reindustrializzazione (il 5 dicembre c’è un incontro con gli economisti ‘solidali’). Ieri, però, gli operai si sono visti recapitare l’ennesima lettera della proprietà. "Siamo costretti a iniziare la procedura legale alla fine di questo mese" recita la missiva datata 26 novembre.

L’azienda, rispetto al passato, si dichiara più collaborativa ma resta ferma sulla decisione di dismettere la fabbrica. E sostiene che la procedura di licenziamento e la reindustrializzazione del sito sono due fattori che possono convivere. Nella lunga lettera, infatti, l’azienda ricorda che il suo advisor, Francesco Borgomeo, ha già improntato un piano di reindustrializzazione e trovato quattro manifestazioni d’interesse. Però non può più "andare oltre in termini di dilazione di apertura della procedura, anche in considerazione dello stato in cui si trova l’azienda e della sua inattività" recita la lettera.

Dopo l’arrivo delle lettere, una delegazione di lavoratori ha improvvisato una mobilitazione in centro a Firenze e il sindaco Dario Nardella, insieme al collega di Campi Emiliano Fossi, ha ricevuto gli operai per confermare la piena solidarietà. "Aprire subito il tavolo della reindustrializzazione di Gkn in modo serio e fuori da ogni condizionamento" dicono i sindaci chiedendo "pieno coinvolgimento di Invitalia in questo processo e soprattutto fuori da procedure di licenziamento". Nel contempo si augurano "che venga ripreso il lavoro avviato dal ministro Orlando sul provvedimento sulle delocalizzazioni". La Fiom Cgil, tramite il segretario Daniele Calosi, pretende "una trattativa senza la scadenza dei licenziamenti" rendendosi disponibile a incontrate "l’advisor il prima possibile per visionare i piani industriali dei soggetti interessati", mentre Gianluca Ficco, segretario Uilm nazionale, si dichiara "profondamente deluso dalla mancanza di azione del Mise".

E proprio da Roma, dallo staff della viceministra Alessandra Todde, ieri sera si è appreso della convocazione di un tavolo per domani, una mossa che ha di fatto reso nullo il vertice annunciato per stamani in Regione per vedere di riallacciare i fili della trattativa.

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