
"Giustificatevi" Lettere agli scioperanti
di Barbara Berti
"La invitiamo a rassegnare le sue giustificazioni in merito ai fatti contestati entro 5 giorni dalla ricezione della presente, riservandoci all’esito eventuali provvedimenti nei sui confronti". Così si conclude la lettera di contestazione disciplinare che gran parte dei facchini, autisti e montatori di Mondo Convenienza stanno ricevendo in questi giorni, "rei" di essere in sciopero dallo scorso 30 maggio.
In via Gattinella a Campi, davanti al deposito di Mondo Convenienza prosegue il picchetto, sotto le bandiere di SiCobas, dei lavoratori dell’azienda Rl2 che gestisce il servizio per conto dell’azienda di mobili. Sicurezza, orari definiti e l’applicazione del contratto nazionale Logistica: sono questi i tre punti su cui i lavoratori stanno dando battaglia.
"Una protesta che cresce giorno dopo giorno coinvolgendo anche lavoratori che all’inizio erano scettici e allargandosi anche gli altri magazzini d’Italia" sottolinea Luca Toscano, coordinatore SiCobas per le province di Prato e Firenze, ricordando poi che la procura di Bologna ha aperto un’indagine e chiesto il processo per cinque persone, tra cui Mara Cozzolino, presidente del cda della holding Mondo Convenienza. L’onda di indignazione contro lo sfruttamento è arrivata fino in Parlamento. Proprio ieri, infatti, il vice capogruppo alla Camera di Alleanza Verdi e Sinistra, Marco Grimaldi, ha chiesto al Ministro del lavoro di riferire in Aula sulla situazione dei lavoratori di Mondo Convenienza.
"Turni massacranti, stipendi da fame, assenza di strumenti di lavoro, servizi esternalizzati, lavoratori assunti tramite cooperativa in condizioni di ’sfruttamento’, mentre l’azienda fattura un miliardo di euro l’anno" ha ricordato il deputato, aggiungendo che "alle proteste dei lavoratori, si risponde ancora una volta con violenza. Polizia in assetto antisommossa e responsabili dell’azienda che avrebbero aggredito un lavoratore pakistano, cui sarebbero stati diagnosticati 40 giorni di prognosi (un facchino del magazzino di Bologna, ndr)".
"Fanno ciò che vogliono, sfruttano. Per cambiare la situazione dobbiamo agire tutti insieme", dice il pachistano Shoaib Saleem, delegato Rsa, che da sei anni lavora per la Rl2.
"Non vogliamo l’elemosina ma quello che ci spetta. A partire dalla sicurezza: l’azienda dice di avere comprato dei carrelli elettrici, ne abbiamo visti solo uno. Dice di voler ricalibrare i giri di consegna, togliendo un 10%: peccato che i furgoni sono sempre stracarichi e poi il 10 per cento come lo calcolano? Da una camera da montare tolgono un materasso? Ma se il cliente lo ha comprato... E anche dell’equipaggio aggiuntivo per le grandi consegne non c’è traccia" aggiungono Daka Altin, albanese, e Zamfir Gheorghe, rumeno, che si sono uniti alla protesta negli ultimi giorni.
"La posizione di totale chiusura dell’azienda al tavolo regionale della settimana scorsa ha convinto molti lavoratori a scioperare. L’azienda non ha voluto cedere neppure sul marcatempo per calcolare le effettive ore. Niente, nessuna concessione" ricorda Toscano. Se l’obiettivo è l’applicazione del Ccnl Logistica (ora è in vigore il Multiservizi), sindacato e lavoratori sono ben consapevoli che il primo step sia cambiare il Regolamento aziendale.
"Un documento rimasto ‘misterioso’ fino a pochi giorni fa, un regolamento che, sembra impossibile, ma peggiora ulteriormente il contratto Multiservizi. Nel testo, infatti, sono state tolte le ferie, l’indennità di trasferta è mensile e noi la chiediamo giornaliera, e c’è pure la clausola che lascia la possibilità all’azienda di lasciare a casa i lavoratori. Se oggi ci sono ancora contratti pirata, questo è piratissimo" tuona ancora Toscano. "E proprio ‘attaccandosi’ al regolamento aziendale, la Rl2 ha mandato i richiami disciplinari minacciando licenziamenti: un affronto al diritto di sciopero e, anche, un tentativo di spostare l’attenzione su un altro piano" continua Toscano.